La quantità di attività illecita delle criptovalute è in realtà minuscola, dice una nuova ricerca

La quantità di attività illecita delle criptovalute è in realtà minuscola, dice una nuova ricerca - money mulingEcco una lezione sull’essere molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto fuori strada. L’anno scorso, testimoniando davanti al Senato, il Segretario del Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen ha suggerito che le transazioni di criptovaluta sono state utilizzate “principalmente per il finanziamento illecito”.

L’enigma delle criptovalute

Ma secondo una nuova ricerca pubblicata giovedì, la quantità di transazioni di criptovalute che coinvolgono attività illecite non è solo minuscola, è praticamente microscopica – solo lo 0,15% di tutte le transazioni di criptovalute nel 2021 erano legate ad attività come il crimine informatico, il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, una percentuale molto più bassa della valuta fiat.

Non c’è dubbio che l’uso delle criptovalute è salito alle stelle l’anno scorso – ci sono stati 15,8 trilioni di dollari in transazioni di criptovalute effettuate, rispetto ai 2,4 trilioni di dollari del 2020. Ci sono stati anche una manciata di casi legali di alto profilo che coinvolgono le criptovalute – la Commodity Futures Trading Commission ha presentato accuse contro diverse truffe di investimento, l’FBI ha smantellato la banda di ransomware REvil che chiedeva pagamenti in cripto alle sue vittime, e l’Office of Foreign Assets Control ha sanzionato due servizi di criptovaluta russi, Suex e Chatex, per legami di riciclaggio di denaro. Questo ha portato politici e regolatori a chiedere regole più severe per governare gli strumenti finanziari emergenti alimentati dalla blockchain.

Un numero minuscolo!

Ma lo studio della società di dati Chainalysis ha concluso che quei casi di alto profilo rappresentano una quota in declino di tutta l’attività, che era già molto piccola per cominciare:

Dal 2017, la quota di transazioni cripto che coinvolgono attività illecite è scesa dall’1,4% allo 0,15%, suggerendo che il crimine è progressivamente diminuito nella criptoeconomia (l’unica eccezione è stata il 2019, quando lo schema Ponzi PlusToken da 2 miliardi di dollari in Cina ha creato un anno anomalo).

Il volume totale del crimine basato sulle criptovalute ha raggiunto un massimo numerico grezzo di 14 miliardi di dollari nel 2021, rispetto ai 7,8 miliardi di dollari del 2020, ma la crescita dell’uso legittimo lo sta lasciando nella polvere.

E il denaro normale? Messe a confronto con il contante tradizionale, le transazioni cripto sembrano una bussola morale virtuale. Le Nazioni Unite stimano che ogni anno dal 2% al 5% del PIL globale (da 1,6 a 4 trilioni di dollari) è legato al riciclaggio di denaro e alle attività illecite.