La Serbia legalizza il commercio e l’emissione di asset digitali

La Serbia legalizza il commercio e l'emissione di asset digitali - Serbia cryptoIn un’inversione di tendenza rispetto alla politica precedente, il governo serbo consentirà ora l’emissione e il commercio di asset digitali e servizi correlati ai sensi di una legge entrata in vigore il 29 dicembre.

La Serbia inverte la tendenza sugli asset digitali

Il progetto di legge è stato annunciato a ottobre e i media locali hanno riferito che la legge è stata approvata dai legislatori della nazione a fine novembre. La “Legge sugli asset digitali” è entrata ufficialmente in vigore martedì dopo la sua pubblicazione nella gazzetta ufficiale e sarà applicata tra sei mesi.

Secondo le nuove specifiche, i fornitori di servizi di asset digitali in Serbia possono operare dopo “aver ottenuto il permesso dall’autorità di vigilanza”. La Securities Commission del paese e la Banca Nazionale di Serbia (BNS) hanno il compito di supervisionare e applicare la legge.

La Serbia non è sempre stata bendisposta nei confronti delle criptovalute. Nel 2014, la BNS ha dichiarato che il bitcoin non aveva corso legale nel paese. La nuova legge arriva in un momento in cui i paesi dell’Europa orientale, tra cui Romania e Bulgaria, stanno espandendo le loro industrie tecnologiche. La Serbia sta vivendo un boom tecnologico, con l’industria che rappresenta oltre il 6% del PIL del paese.

Le nuove regole per il settore cripto

Con le nuove regole, le risorse digitali possono essere emesse in Serbia con o senza un white paper approvato, sebbene una risorsa con un white paper non approvato non possa essere pubblicizzata nel paese e ci sono limitazioni sulla quantità di tali risorse che può essere distribuita.

Quando si tratta di trading, gli exchange cripto avranno bisogno di licenze per funzionare, secondo la nuova legge. Sono consentiti anche il trading secondario di asset digitali emessi in Serbia (con un white paper approvato), il trading over-the-counter (OTC) su piattaforme come Bitcoin Pro e l’uso di smart contract nel trading secondario.

Le disposizioni della nuova legge non si applicano alle transazioni digitali che vengono effettuate all’interno di una rete limitata di persone che accettano risorse digitali “come forma di fedeltà o ricompensa, senza possibilità di trasferimento o vendita”.

La legge inoltre non si applica ai miner, ai quali è consentito acquisire risorse digitali tramite mining. Tuttavia, agli istituti finanziari sotto la supervisione dell’BNS è ancora vietato interagire con asset digitali fatta eccezione per la custodia di chiavi crittografiche.

Le banche non possono convertire le loro risorse in valute virtuali o “strumenti associati alle risorse digitali”, fornire servizi relativi alle risorse digitali o avere partecipazioni in aziende che offrono tali servizi. I fornitori di servizi di risorse digitali sono tenuti a richiedere l’autorizzazione a un organismo di vigilanza entro i sei mesi precedenti l’attuazione della legge.