La Turchia pensa a una propria criptovaluta

La Turchia pensa a una propria criptovaluta - turchia 300x175Il governo della Turchia sta pensando di investire nella blockchain e, all’interno di questi impieghi, anche alla possibilità di poter realizzare una valuta digitale basata su tale tecnologia.

Anche se niente vi è di certo in tal proposito, sembra essere chiara l’intenzione di valutare tali sblocchi all’interno dell’11mo Piano di sviluppo nazionale, già pubblicato sul sito ufficiale del governo, a copertura del periodo tra il 2019 e il 2023. L’ampio piano nazionale sta interessando una vasta serie di argomenti economico (e non solo), affermando nelle sue fitte righe che potrebbe esser conveniente implementare una moneta digitale su blockchain, da parte della banca centrale.

Il documento indica peraltro che l’infrastruttura giuridica e tecnologica per poter realizzare tale progetto sarà promossa direttamente dal governo nel tentativo di utilizzare la blockchain per scopi di trasporto e di dogana. La blockchain è stata poi ampiamente citata come un componente della nuova strategia nazionale, che vanterà anche ulteriori sforzi per sfruttare l’intelligenza artificiale e l’Internet of Things.

Tornando alla possibile criptovaluta nazionale della Turchia, pochi altri sono i dettagli noti e niente è ancora sicuro sul fatto che effettivamente tale piano sarà o meno messo in realizzazione. D’altronde, in Turchia si parla di un asset digitale nazionale, ribattezzato “Turkcoin”, almeno dall’inizio del 2018. All’epoca l’idea era stata proposta dal legislatore Ahmet Kenan Tanrikulu, il vice presidente del Partito del Movimento nazionalista turco e ex ministro dell’industria del Paese.

Tuttavia, questa volta le cose potrebbero essere ben più concrete rispetto al passato. La notizia giunge infatti a brevissima distanza dalla conferma del “licenziamento”, da parte del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, del governatore della banca centrale, Murat Cetinkaya…