Le criptovalute diventano protagoniste delle Presidenziali USA 2020

Le criptovalute hanno fatto il loro ingresso in grande stile nelle Presidenziali statunitensi del 2020 che dovranno indicare il nuovo inquilino della Casa Bianca o confermare in tale veste Donald Trump. Se nelle settimane passate si era parlato molto di Andrew Yang, protagonista di un incontro con il pubblico che era intervenuto alla conferenza Consensus 2019 tenuta a New York, ora un altro democratico, Eric Swalwell, ha aperto alle donazioni in asset digitali per la sua campagna.

Andrew Yang protagonista a New York

Andrew Yang non è certo il più noto tra coloro che ambiscono ad ottenere la nomination per il Partito Democratico. Il suo consenso si attesta in base ai sondaggi intorno al 3%, anche se è in notevole crescita, anche grazie all’interesse che sta svegliando nei media, tra cui il Time. La sua piattaforma è molto orientata a sinistra, con una notevole importanza verso i ceti meno abbienti, per i quali propone il varo di un Reddito di Cittadinanza simile a quello che è stato approvato in Italia sotto l’impulso del M5S, in questo caso di 1.000 dollari. Altra proposta forte del suo programma è poi l’estensione a tutti coloro che risiedono nel Paese di Medicare, il programma di assicurazione medica condotto sotto l’egida del governo degli Stati Uniti, riguardante le persone dai 65 anni in su, ormai in vigore dal lontano 1965.
Per cercare di aumentare la sua popolarità Yang ha comunque deciso di sfruttare anche una sua vecchia passione, quella per le criptovalute, un interesse risalente al 2013 quando aveva iniziato a postare su Twitter interventi relativi al Bitcoin e alla tecnologia Blockchain. Lo ha fatto in particolare intervenendo alla conferenza di New York, nel corso della quale ha affermato la sua intenzione di dare vita ad un quadro di regole certe per il settore, in modo da consentire ad individui ed imprese di investire ed innovare senza dover temere improvvisi interventi o cambi di marcia da parte del legislatore.

Swalwell e la collaborazione con White Company

Neanche Eric Swalwell gode per ora della popolarità dei pesi massimi democratici, Joe Biden e Bernie Sanders. Eletto al Congresso nel 2012, in qualità di rappresentante del 15° distretto della California,  si è distinto per le sue attività all’interno del Comitato permanente per l’intelligence e in quello giudiziario della Camera dei deputati. Anche per lui l’interesse per gli asset digitali non è una novità dell’ultimo momento, essendosi già speso in tal senso firmando una lettera rivolta all’Internal Revenue Service al fine di chiedere una maggiore chiarezza sulle regole fiscali in vigore per le cryptocurrency.
In vista della dispendiosa campagna per le Presidenziali ha dunque deciso di sfruttare il canale fornito dalle divise virtuali per finanziarla al meglio. Per farlo ha stretto una collaborazione con The White Company, una società che opera nel settore della tecnologia Blockchain la quale gli ha messo a disposizione una pagina dedicata del proprio sito che permette a chi vuole sostenerlo di inviare la propria donazione pagando in Bitcoin, Bitcoin Cash, Bitcoin SV, Ether, XLM e con il token della piattaforma White standard (WSD). Per poterlo fare l’interessato deve fornire solo il proprio nome, l’indirizzo, il numero di telefono, oltre a specificare la propria occupazione e il datore di lavoro.
In pratica i fondi raccolti vengono convertiti in una stablecoin basata su Stellar, modalità la quale permette al comitato elettorale di Swalwell di poterne disporre in tempo reale, con transazioni che avvengono in circa 3 secondi e costano meno di un centesimo di dollaro. Proprio la scelta della stablecoin permette peraltro di preservare il valore delle donazioni impedendo alla volatilità che distingue il mercato delle monete virtuali di incidere in negativo. La stessa The White Company ha voluto mettere in rilievo la sostanziale superiorità da un punto di vista tecnico del processo adottato da Swalwell nei confronti di quello scelto da Yang. Nel primo caso, infatti, i donatori non devono fare altro che registrarsi con i propri dati ed inviare i fondi, potendo fare conto su un’ampia rosa di criptovalute. 
Ora non resta che da capire se anche altri candidati democratici o repubblicani vorranno seguire l’esempio di Yang e Swalwell, eventualità che potrebbe rivelarsi un vantaggio proprio per gli asset digitali, avviando una discussione impegnativa sul loro futuro.