Le criptovalute non sono adatte agli investitori al dettaglio?

Le criptovalute non sono adatte agli investitori al dettaglio? - traders3Un alto funzionario della Monetary Authority of Singapore (MAS) ha chiesto ai trader di criptovalute di “ridurre” il loro “entusiasmo” e ha dichiarato che Singapore non è un posto dove speculare.

Un funzionario arrabbiato per la speculazione sulle criptovalute

Sopendu Mohanty è il responsabile fintech dell’Autorità monetaria di Singapore e ha ripetutamente avvertito le società di criptovalute di fare attenzione a come “attirano” i clienti, secondo un articolo del South China Morning Post.

Mohanty è intervenuto alla cerimonia di apertura dell’ufficio del portafoglio crittografico Cobo nel Paese. Si è anche indignato per molti degli stand degli espositori presenti 24 ore prima alla Token2049 Conference, affermando che gli espositori non stavano mostrando quanto fossero speculative le loro offerte. Ha dichiarato:

“Singapore non è un luogo per speculare. Saremo molto, molto duri con questo comportamento”.

Mohanty ha sottolineato che nessuna delle pubblicità dei servizi di criptovaluta evidenziava i rischi connessi agli investimenti e ha affermato che la classe di asset cripto “non è adatta agli investitori al dettaglio”.

La finanza tradizionale fa da padrona

È indubbiamente una buona cosa per tutti gli investitori al dettaglio conoscere tutti i fatti prima di effettuare qualsiasi tipo di investimento in criptovalute o in qualsiasi altra classe di attività. 

Tuttavia, giocare al Grande Fratello prendendo decisioni per conto degli investitori al dettaglio su ciò in cui possono o non possono investire è proprio il tipo di cosa che è comune e ampiamente accettata nella finanza tradizionale, in quanto l’investitore medio è escluso da qualsiasi investimento utile, che è accessibile solo agli investitori “accreditati” che possono dimostrare di avere molti soldi.

Mohanty non è certo il solo a fare questo tipo di commenti. La stragrande maggioranza dei funzionari bancari, dei dirigenti di istituzioni e agenzie finanziarie e di chiunque abbia a che fare con la finanza tradizionale esprime opinioni piuttosto simili, che in genere vengono riprese pedissequamente dai media tradizionali.

Il fatto che un funzionario di regolamentazione si arrabbi così tanto al pensiero che gli investitori al dettaglio possano scommettere su un investimento in criptovalute è normale nei tempi in cui viviamo. Non si direbbe assolutamente nulla se lo stesso investitore scegliesse di puntare tutto il suo patrimonio sul nero alla roulette, ma non si può pensare che un investitore, che fatica a sbarcare il lunario, possa investire in una qualsiasi società legata alle criptovalute.

La finanza tradizionale è rotta

Funzionari come Mohanty sono inseriti in un sistema finanziario che traballa sull’orlo del caos totale, e questo non dovrebbe dar loro il diritto di chiudere tutte le uscite da tale sistema.

Data la gravità di ciò che il mondo sta affrontando, con il crollo dell’economia che diventa una minaccia sempre più reale ogni giorno che passa, gli individui devono essere in grado di tentare di salvarsi, e se questo avviene acquistando bitcoin o investendo in layer1, DeFi o qualsiasi altra tecnologia crittografica, allora devono sicuramente essere autorizzati a farlo.