Le leggi olandesi sull’AML potrebbero bloccare le società di crittografia straniere

Le leggi olandesi sull'AML potrebbero bloccare le società di crittografia straniere - Wopke Hoekstra

La De Nederlandsche Bank ha annunciato il nuovo regolamento relativo al settore delle criptovalute, il quale prevede in particolare che tutte le società dei Paesi Bassi operanti nel settore saranno obbligate a registrarsi presso la stessa DNB se vorranno continuare ad operare in un quadro di assoluta legalità. Una decisione che però comporta controindicazioni di non poco conto per quanto concerne tutte quelle aziende operanti nel settore le quali non dispongono di uffici all’interno del Paese.

La posizione assunta dalla banca centrale olandese

Nel varare il nuovo regolamento, la banca centrale olandese ha deciso di riversare al suo interno il contenuto della AMLD 5, che prevede il contrasto al riciclaggio di denaro sporco con il fine di reprimere i furti di criptovalute e il ritiro illegale di fondi dal territorio nazionale. A partire dal 10 gennaio 2020, tutte le società o gli operatori che offrono servizi legati alle criptovalute devono registrarsi presso la DNB ove desiderino continuare a operare. Gli stessi rappresentanti della banca centrale olandese hanno poi affermato che eventuali aziende che non dovessero conformarsi alle linee guida saranno considerate alla stregua di entità non autorizzate e non idonee di conseguenza a fornire servizi finanziari nel Paese.

Un ostacolo per le aziende straniere?

A far partire l’allarme è stata una dichiarazione rilasciata dal portavoce della DNB, Tobias Oudejans, il quale ha rivelato che la nuova legislazione emanata dalla Camera dei rappresentanti olandese impedirà alle aziende straniere di offrire i propri servizi all’interno del Paese. Per aziende straniere si intendono tutte quelle registrate al di fuori dello Spazio economico europeo (SEE), ovvero quello costituito dagli Stati membri dell’Unione europea (UE). Lo stesso Oudejans, tuttavia, non è stato in grado di chiarire se le società di crittografia in questione potranno accedere al mercato dei Paesi Bassi nel caso in cui provvedano all’apertura di loro sedi in Olanda o in Europa.

La soddisfazione delle imprese olandesi 

Com’è stata accolto il varo della nuova legislazione da parte delle aziende di crittografia olandesi? Molte di esse hanno espresso il loro gradimento per il nuovo regolamento, motivandolo con la possibilità di operare in un quadro di regole chiare e in grado perciò di assicurare stabilità.
Una posizione espressa in particolare da PJ Datema, fondatore di Crypto2Cash, il quale in una intervista rilasciata a CoinDesk ha affermato che lo standard introdotto da DNB avrà come effetto quello di spingere fuori dal mercato le aziende che non sono in grado di rispettarlo. Aggiungendo poi come la nuova regolamentazione aiuterà il settore nella sua fase di maturazione e le aziende olandesi a respingere l’attacco della concorrenza proveniente in particolare da Germania e Francia, ma non solo.

Il nuovo regolamento risponde a precise esigenze

Nel mese di gennaio, Wopke Hoekstra, Ministro delle finanze, aveva ricevuto i risultati di una consulenza chiesta all’ente preposto alla sorveglianza dei mercati finanziari e alla DNB, proprio sul tema legato all’introduzione di un sistema di licenze per il settore degli asset digitali. Nel mese di luglio, AtoZMarkets aveva poi riferito che i ministri olandesi avevano sollecitato il governo a regolare le criptovalute e alcuni pagamenti in contanti, motivando la richiesta con le preoccupazioni sul riciclaggio di denaro ad esse collegato. Il nuovo regolamento va quindi considerato la risposta a queste esigenze