L’Irlanda ordina a Facebook di interrompere il trasferimento dei dati degli utenti dell’UE verso gli Stati Uniti

L'Irlanda ordina a Facebook di interrompere il trasferimento dei dati degli utenti dell'UE verso gli Stati Uniti - fb reuters 1Un regolatore della privacy dell’Unione europea ha inviato a Facebook Inc. un ordine preliminare per sospendere i trasferimenti dei dati appartenenti ai suoi utenti cittadini dell’UE verso gli Stati Uniti, una sfida operativa e legale per l’azienda che potrebbe costituire un precedente per altri giganti della tecnologia. Ora Facebook deve scegliere se aggiornare i termini dei suoi servizi o pagare una multa salata.

L’ordine partito dall’Irlanda

L’ordine preliminare è stato inviato dalla Commissione Irlandese per la Protezione dei Dati a Facebook (azioni Facebook) alla fine del mese scorso, chiedendo una risposta da parte dell’azienda entro la metà di settembre.

Questo è il primo passo significativo che le autorità di regolamentazione dell’UE hanno compiuto per applicare una sentenza di luglio sui trasferimenti di dati dopo il blocco della corte suprema. La sentenza ha ridimensionato il modo in cui aziende come Facebook possono inviare informazioni personali riguardanti i cittadini dell’Unione Europea su suolo statunitense.

Questo perché è emerso che gli europei non hanno ancora un sistema efficace per sfidare la sorveglianza del governo americano. È noto, infatti, che i regolamenti per la protezione della privacy sono molto più restrittivi in Unione Europea piuttosto che negli Stati Uniti.

Facebook costretto a modificare i suoi servizi o pagare una multa

Per rispettare l’ordine preliminare dettato dell’Irlanda, Facebook dovrebbe probabilmente riprogettare il suo servizio allo scopo di isolare la maggior parte dei dati che raccoglie dagli utenti europei, o interrompere del tutto la raccolta di informazioni, almeno temporaneamente.

Se tale ordine non venisse rispettato, la commissione dati irlandese avrebbe il potere di multare Facebook fino al 4% delle sue entrate annuali, o 2,8 miliardi $. Nick Clegg, il massimo responsabile delle politiche e delle comunicazioni di Facebook, ha confermato che l’autorità di regolamentazione della privacy irlandese ha sostanzialmente suggerito, come parte dell’inchiesta, che Facebook non possa più gestire il trasferimento di dati tra UE e USA utilizzando un tipo di contratto già ampiamente sfruttato.

Una partita europea

Considerando che si tratta di un ordine preliminare, i termini e le condizioni non sono ancora chiari ed esiste un margine di cambiamento. La questione non è certamente limitata all’Irlanda. La commissione irlandese punta, infatti, ad inviare una bozza dell’ordine al resto dei Paesi dell’Ue il 26 settembre.

In ogni caso, potrebbero essere necessari mesi prima che l’ordine entri in vigore. Nel frattempo, Facebook potrà presentare ricorso in tribunale e l’ordine potrà essere modificato anche sulla base delle modifiche richieste dal resto dei Paesi.

L’ordine preliminare è una vittoria per gli attivisti europei per la privacy, che per un decennio hanno lottato davanti alle autorità di regolamentazione e in tribunale affinché i loro dati non fossero inviati o custoditi negli Stati Uniti. Il timore è che potrebbero essere consegnati al governo sotto richieste top-secret in accordo con le leggi statunitensi.