L’ONU prevede una recessione globale e l’America Latina sarà uno dei paesi più colpiti

L'ONU prevede una recessione globale e l'America Latina sarà uno dei paesi più colpiti - wifo barometerUna possibile recessione globale non è più una mera speculazione per le Nazioni Unite (ONU), che la danno per scontata e avvertono che l’America Latina sarà una delle regioni più colpite.  

“Prospettive di sviluppo in un mondo fratturato”, è il titolo del rapporto presentato dall’organizzazione, in cui si afferma che il mondo “si sta dirigendo verso una recessione globale e una stagnazione prolungata”.  

L’analisi pone l’accento sulle regioni più deboli come l’America Latina. “Tutte le regioni saranno colpite, ma i campanelli d’allarme suonano più forte per i Paesi in via di sviluppo, molti dei quali si stanno avvicinando all’insolvenza del debito”, osserva l’ONU. 

Gli analisti delle Nazioni Unite ritengono che l’America Latina sarà teatro di uno dei rallentamenti più pronunciati di quest’anno. Tra i dati forniti dalla ricerca, il tasso di crescita medio sarà inferiore al 3%, con ripercussioni sulle finanze pubbliche e private e sull’occupazione.  

Tra i fattori che hanno innescato il rallentamento dell’economia globale e dell’inflazione – secondo l’ONU – ci sono il calo della fiducia dei consumatori e degli investitori e la guerra tra Ucraina e Russia.  

Il Bitcoin rimane un’alternativa per l’America Latina

Regioni come l’America Latina stanno affrontando uno scenario economico negativo e questo è stato un motivo per la popolazione di rivolgersi al bitcoin come salvaguardia del valore di fronte a uno dei tassi di inflazione più alti al mondo e questo potrebbe forse aumentare nei prossimi mesi, se le previsioni dell’ONU si avvereranno. 

Affinché l’adozione si diffonda, l’America Latina dovrà affrontare diverse sfide, la principale delle quali è la gestione della fiducia, poiché le persone devono avere sufficiente fiducia nel bitcoin e nell’ecosistema. Anche altri elementi, come l’educazione degli utenti o le normative, possono influenzare questo aspetto, come riportato in passato.  

Come è noto, una delle cause dell’inflazione è l’emissione indiscriminata di moneta da parte di governi e banche centrali. Il contrario vale per il bitcoin, che ha un’emissione limitata a 21 milioni di BTC (quotazione in tempo reale). 

A questo proposito, negli ultimi mesi l’ONU ha anche invitato la Federal Reserve (Fed) statunitense ad aumentare i tassi di interesse.  

Per l’organismo internazionale, le azioni della Fed “minacciano di bloccare del tutto la crescita e rendono la vita molto più difficile alle imprese, alle famiglie e ai governi fortemente indebitati”.  

Le previsioni dell’ONU sono in linea con quelle dell’investitore miliardario Stanley Druckenmiller, che ritiene probabile una recessione entro la fine del 2023. Ha inoltre osservato che questo potrebbe essere determinato dalle politiche della Fed e dai tassi d’interesse già citati.