L’ultima bozza di legge russa contiene ancora importanti divieti per il settore cripto

L'ultima bozza di legge russa contiene ancora importanti divieti per il settore cripto - shutterstock 648198472Il ministero delle Finanze russo ha redatto un nuovo progetto di legge che fa eco a un precedente tentativo di vietare l’uso delle criptovalute e, se approvato, avrebbe un impatto importante sui minatori di criptovaluta della nazione.

Il documento, inviato dal ministero ad altri rami del governo per un feedback, afferma che i minatori che si trovano in Russia e che utilizzano infrastrutture con sede in Russia potrebbero non poter riscuotere le ricompense per il loro lavoro, secondo il quotidiano russo Izvestia, che per primo ha riportato il disegno di legge. La bozza intende modificare la legge sugli asset digitali firmata dal presidente russo Vladimir Putin alla fine di luglio.

Un duro colpo per i minatori

Se il disegno di legge passasse così com’è scritto, potrebbe spingere i singoli minatori ad agire al di fuori delle operazioni lecite, afferma Igor Runets, CEO di BitRiver, una delle più grandi mining farm in Russia.

“Essi ricevono la criptovalute come ricompensa [per la registrazione delle transazioni sulla blockchain], e questo diventerebbe illegale”, ha detto Runets. Un modo che minatori e aziende potrebbero applicare per aggirare questo problema sarebbe rivolgersi ad un ente straniero attraverso il quale condurre le proprie finanze, ha ipotizzato Runets.

Tuttavia, tale processo non è economico e non sarebbe un’opzione per i piccoli minatori che non potrebbero permettersi i costi legali. Il progetto di legge afferma che le “azioni che consentono a terzi di utilizzare la valuta digitale, la creazione di software e hardware per l’emissione della valuta digitale e le transazioni con essa nei sistemi informatici creati dalle leggi straniere, “non sono” vietati”.

Tuttavia, l’accettazione di risorse digitali come pagamento per tale lavoro sarebbe illegale. Le nuove regole potrebbero influenzare le strutture in Russia che ospitano i dispositivi di mining di clienti terzi che vengono pagate in criptovaluta per l’elettricità e i servizi che forniscono.

Secondo Jakhon Khabilov a capo del pool minerario Sigmapool, attualmente solo le miniere più piccole in Russia accettano criptovalute come pagamento, mentre quelle più grandi vengono pagate in valuta fiat tramite bonifici bancari.

La minaccia della prigione

Il disegno di legge include le disposizioni di una precedente bozza, già introdotta nel parlamento russo ma abbandonata dopo una protesta pubblica. Entrambi affermano che i cittadini russi possono possedere risorse cripto solo se le ereditano, se le ricevono come debitori di una società in bancarotta o come risarcimento dopo aver vinto una causa.

La nuova bozza riporta anche la proposta che l’emissione e l’uso illegale di criptovaluta e l’accettazione come mezzo di pagamento dovrebbero essere puniti con multe fino a 1 milione di rubli russi (circa 11.173 euro) o fino a sette anni di prigione – non osiamo nemmeno immaginare cosa succede se si prova a comprare Bitcoin.

Queste misure sono state introdotte a maggio, ma hanno generato forti critiche da parte della comunità cripto russa, nonché del Ministero della giustizia e del Ministero dello sviluppo economico del paese. La bozza non è entrata a far parte della legge firmata da Putin a luglio.