Malta userà la Blockchain per i contratti di affitto immobiliari

Malta userà la Blockchain per i contratti di affitto immobiliari - La Valletta

Come è ormai noto, Malta ormai da tempo ha deciso di trasformarsi in una sorta di hub per gli asset digitali. Un proponimento che è stato seguito con molta forza, tappa dopo tappa, il quale ha spinto molti analisti a definire il Paese alla stregua di una e che ora trova l’ennesima conferma nella decisione di registrare tutti i contratti di affitto immobiliare su una blockchain, con il preciso intento di garantire sicurezza aggiuntiva al sistema.
A darne l’annuncio è stato Malta Today, lo scorso 23 giugno, citando le parole pronunciate da Javier Muscat, il Premier isolano, secondo il quale una mossa di questo genere sarebbe in grado di garantire i contratti dalle possibili manomissioni.

La Blockchain island

Come abbiamo già ricordato, Malta ha deciso già da tempo di aprirsi sempre di più all’economia digitale, ravvisando nella stessa la possibilità di garantire una serie di servizi tali da rivelarsi un valore aggiunto per tutta una serie di transazioni.
L’attivismo dell’isola è stato del resto confermato a livello internazionale, tramite la firma di una dichiarazione congiunta con altri 6 Paesi dell’area (Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Cipro e Grecia), nella quale veniva reso noto in particolare l’intento comune di promuovere l’uso della tecnologia Distributed Ledger Technology (DLT) nella regione.
Va sottolineato come i possibili beneficiari di questo orientamento sarebbero una lunga serie di settori, tra i quali i trasporti, l’istruzione, la sanità e la mobilità. Una lista peraltro incompleta, alla luce delle tante applicazioni che hanno visto protagonista la Blockchain nel corso degli ultimi mesi, ad esempio nella moda o nella grande distribuzione.

Blockchain e immobiliare

Tra i tanti settori che potrebbero giovarsi di un uso accorto della Blockchain, non solo a Malta, va ricordato anche l’immobiliare. All’inizio del mese, il Dipartimento del Territorio di Dubai e l’azienda di telecomunicazioni Etisalat hanno dato vita ad un protocollo d’intesa il quale prevede l’utilizzo di questa tecnologia nel settore immobiliare. Oggetto dell’accordo è in particolare una implementazione degli standard governativi tale da rendere infine possibile il varo di una gestione completamente paperless e l’uso di contratti digitali nelle contrattazioni che interessino le proprietà immobiliari.
A maggio, invece, era stata l’Enterprise Ethereum Alliance (EEA), in un rapporto pubblicato in collaborazione con Cointelegraph, ad indicare una serie di casi in cui l’utilizzo di tecnologia Blockchain potrebbe rivelarsi estremamente vantaggioso per il settore immobiliare. In particolare l’EEA non ha eccessive remore ad affermare come essa potrebbe semplificare in maniera apprezzabile il processo di registrazione e trasferimento delle proprietà, con un duplice risultato: aumentare in maniera esponenziale la trasparenza del settore e consentire la realizzazione di registri catastali effettivamente trustless, ovvero in grado di spingere due persone che non si conoscono a fidarsi l’una dell’altra. senza il controllo di un’autorità centrale, ma confidando sull’utilizzo di regole matematiche e algoritmi di crittografia, oltre che sull’applicazione di aspetti legati alla teoria dei giochi.