Mercado Livre chiude alla pubblicità delle critpovalute

Mercado Livre chiude alla pubblicità delle critpovalute. L’Amazon del Sudamerica attua una stretta sulle politiche promozionali.

Mercado Livre chiude alla pubblicità delle critpovalute - lavorare criptovalute

La più grande società di e-commerce dell’America Latina, Mercado Livre, ha annunciato di aver vietato la pubblicità di criptovalute sul proprio sito web, come ricordato da Cointelegraph em Português qualche giorno fa.

La decisione è stata rivelata durante un’intervista esclusiva con Cointelegraph em Português dopo che gli utenti dell’azienda hanno riferito di aver ricevuto e-mail che li informavano del cambiamento nella politica di Mercado Livre. La nuova policy impone a tutti gli utenti di rimuovere gli annunci relativi alla valuta digitale: in caso contrario, tutti gli annunci saranno automaticamente eliminati dalla piattaforma.

Per quanto attiene gli oggetti delle pubblicità, rientrano non solamente le criptovalute, quanto anche le carte prepagate per i giochi, e alcuni altri elementi che evidentemente l’azienda non ha ritenuto essere meritevoli di attenzione per i propri programmi pubblicitari.

Mercado Livre ha poi chiarito che gli annunci criptovalutari già attivi sul sito saranno automaticamente posti a termine, e che i nuovi annunci potranno essere creati solo se rientreranno tra i settori ammessi. Per rendersi conto della portata di questa decisione, val la pena rammentare come Mercado Livre (o Mercado Libre) abbia già superato il gigante dell’e-commerce Amazon in America Latina. All’inizio di questo mese, l’azienda ha siglato un accordo per un enorme investimento di 750 milioni di dollari attraverso la vendita di azioni ordinarie alla rete di pagamenti PayPal.

Grandi aziende tecnologiche come Google e Facebook hanno precedentemente introdotto divieti simili. Nel marzo dello scorso anno, Google aveva ad esempio annunciato il divieto di tutti gli annunci relativi alla criptovaluta a partire da giugno 2018. La mossa ha interessato tutti i prodotti pubblicitari di Google, il che significa che le aziende non sono state in grado di pubblicare annunci  legati all’ecosistema criptovalutario sui siti del gigante dei motori di ricerca, così come siti di terze parti nella sua rete.

Nel mese di gennaio, Google avrebbe inserito nella lista nera delle parole chiave che citano Ethereum (ETH) sulla sua piattaforma pubblicitaria. Lo scorso gennaio Facebook avva altresì proibito gli annunci che utilizzano “pratiche promozionali ingannevoli “, includendo in tale novero anche gli annunci di criptovalute e le offerte iniziali di monete (ICO).