Microsoft e alcune università dell’UE affermano che Blockchain potrebbe contribuire nel raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi

Microsoft e alcune università dell'UE affermano che Blockchain potrebbe contribuire nel raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi - micsoftIl colosso tecnologico statunitense Microsoft (scopri come comprare azioni dei maggiori colossi mondiali) e le università in Germania e Danimarca hanno pubblicato un documento che delinea i potenziali benefici della tecnologia blockchain nello sviluppo di un mercato internazionale del carbonio.

L’articolo pubblicato da Microsoft e due università europee

L’articolo, pubblicato lunedì e intitolato “Blockchain Application for the Paris Agreement Carbon Market Mechanism – A Decision Framework and Architecture”, esamina specificamente l’idoneità della blockchain e della Distributed Ledger Technology per un mercato del carbonio di cui all’articolo 6.2 dell’Accordo di Parigi.

Tale accordo ha l’obiettivo generale di fornire una risposta globale alla minaccia dei cambiamenti climatici mantenendo le temperature globali al di sotto di un aumento di 2 °C (35,6 °F) rispetto al livello dell’era preindustriale.

L’articolo 6.2 è concepito per fornire uno schema quantitativo globale che regoli l’emissione di anidride carbonica, allo scopo di incentivare il mercato a ridurre il volume di anidride carbonica rilasciata nell’atmosfera, in un format cooperativo meno centralizzato.

Le soluzioni di infrastrutture pensate fino ad ora, come quelle emerse dal protocollo di Kyoto del 2005, presentano limitazioni dovute ai processi manuali inseriti all’interno di una “struttura di banca dati centralizzata e frammentata”, afferma il documento.

“Quando si considerano solo le precedenti architetture di database, c’è il rischio di progettare un “nuovo” meccanismo di mercato post-2020 che risulta già obsoleto alla data di lancio.”

I coautori del documento, che includono tecnici Microsoft, AI, blockchain e la specialista di Azure, Laura Franke, nonché i dipartimenti tecnici delle università di Berlino e Danimarca, hanno quindi concordato sul fatto che la capacità della blockchain di offrire trasparenza e immutabilità delle informazioni – ovvero i dati non possono essere modificati una volta fissati su un registro – potrebbe offrire una valida alternativa.

“Abbiamo scoperto che per il sistema di governance dal basso verso l’alto e decentralizzato previsto dall’Accordo di Parigi, un’applicazione blockchain è promettente e può portare benefici per una maggiore trasparenza e una maggiore automazione”, si legge nel documento.

Blockchain per superare i limiti delle vecchie architetture di database

Tuttavia, blockchain e la Distributed Ledger Technology sono descritti come tecnologie “nascenti” che non hanno il potere di risolvere tutti i problemi del mercato del carbonio. “Questa nuova tecnologia non è una panacea per tutti i problemi, e gli svantaggi dell’applicazione della tecnologia blockchain devono essere valutati caso per caso”, suggerisce il team.

Pertanto, il team fornisce anche un framework per decidere se la blockchain sia o no adatta per lo scopo proposto. Tuttavia, l’uso di una piattaforma blockchain “offre chiari vantaggi in termini di interoperabilità con altre tecnologie emergenti, automatizzando il processo attraverso smart contract, migliorando la trasparenza, la tracciabilità, la sicurezza del sistema e la fiducia tra le parti”, affermano gli autori.