Il prezzo del bitcoin (quotazione BTC) ha iniziato la settimana in rialzo sopra i 24.000 dollari, in seguito al piano di riduzione dell’inflazione del Senato statunitense. Tuttavia, potrebbe subire un pullback nei prossimi giorni se i 4 eventi seguenti non si riveleranno positivi per i mercati.
In primo luogo, gli occhi sono puntati sul rapporto sull’inflazione negli Stati Uniti, previsto per il 10 agosto. “I dati sull’inflazione statunitense guideranno la direzione dei mercati globali nelle prossime settimane”, afferma Sonam Srivastava, fondatore del consulente d’investimento Wright Research.
Riassume che, se i dati sull’inflazione statunitense di questa settimana dovessero essere peggiori del previsto, potremmo assistere a una certa volatilità sui mercati. Qualcosa che potrebbe influenzare il bitcoin.
Questo perché ritiene che, di conseguenza, la Federal Reserve (Fed) del Paese continuerà ad avere un atteggiamento da falco nei prossimi mesi. Forse con un altro aumento dei tassi di interesse di 75 punti, secondo le proiezioni di Timothy Graf, direttore della strategia macro EMEA della società di investimenti istituzionali State Street.
Se l’inflazione dovesse diminuire, sostiene Srivastava, si avrebbe la conferma che i mercati si stanno alleggerendo. In particolare per la seconda metà dell’anno. Secondo un sondaggio Reuters, gli analisti si aspettano che l’indice scenda dal 9,1% dell’ultimo rapporto all’8,7%.
Inflazione, commenti della Fed, dollaro e Cina: i fattori che potrebbero avere un impatto sul bitcoin
In secondo luogo, bisogna prestare attenzione ai discorsi della Fed, in quanto potrebbero avere un impatto sul prezzo del bitcoin e sui mercati in generale. Infatti, come già accaduto in passato, potrebbe accadere che anche un dato economico positivo o negativo possa essere percepito dagli investitori al contrario. Ciò è dovuto a un forte commento dell’agenzia.
A questo proposito, il consulente finanziario Anuj Gupta, vicepresidente del gestore patrimoniale IIFL Securities, sottolinea che qualsiasi accenno di linea dura da parte dei suoi funzionari potrebbe innescare una massiccia svendita degli asset. Una situazione del genere potrebbe anche portare a un aumento della domanda di dollari USA. Forse come copertura, visto che gli investitori si allontanano dagli asset rischiosi.
Ma la forza del dollaro può anche essere vista in modo positivo per gli investitori. Il terzo punto da considerare è quindi il comportamento dei trader di bitcoin di fronte al movimento dell’indice valutario statunitense di questi giorni, che ha aperto la settimana in ribasso. In questo modo, continua il suo declino rispetto a quasi un mese fa, quando aveva toccato un massimo di 20 anni, raggiungendo la parità con l’euro.
L’economia statunitense ha un impatto sui prezzi del bitcoin
“Il dollaro USA è stato sostenuto da una combinazione di dati economici statunitensi più forti e dai commenti da falco dei presidenti regionali della Fed, che hanno incoraggiato gli operatori di mercato a respingere le aspettative di una svolta dovish della politica della Fed.”
Queste le parole degli analisti valutari di MUFG Derek Halpenny e Lee Hardman. E hanno sottolineato di ritenere che ci sia spazio per un ulteriore rialzo del dollaro USA nel breve termine.
Infine, il quarto evento che potrebbe influenzare i prezzi degli asset, compreso il bitcoin, è il conflitto tra Cina e Stati Uniti su Taiwan. Questa situazione, così come la guerra russa contro l’Ucraina e tutte le tensioni macro, potrebbe portare allo sconforto del mercato e a cali significativi. Questo è quanto ha spiegato l’analista finanziario Alberto Cárdenas.
