Un organismo di vigilanza cinese afferma che gli exchange di criptovaluta dichiarano volumi di trading falsi

Un organismo di vigilanza cinese afferma che gli exchange di criptovaluta dichiarano volumi di trading falsi - top 5 cryptocurrency exchangesLa National Internet Finance Association of China (NIFA), un’organizzazione di autoregolamentazione istituita dalla Banca popolare cinese, ha affermato che le criptovalute all’estero scambiano volumi di trading falsi.

L’analisi della National Internet Finance Association of China

Secondo la propria analisi pubblicata giovedì, la NIFA ha affermato che gli exchange di criptovalute con sede all’estero utilizzano “programmi robotici per sistemare e manomettere i dati per creare l’illusione della “prosperità” nel mercato del trading di valute virtuali”.

Ad esempio, gli exchange possono impedire agli investitori di fare attività di trading chiudendo i loro sistemi, congelando gli asset o mettendo in scena un guasto del sistema. Alcuni investitori non sarebbero in grado di chiudere una posizione e, per questo, subirebbero molte perdite, soprattutto coloro che negoziano con una leva elevata.

La NIFA ha inoltre aggiunto: “Nella nostra analisi di campionamento basata sui dati di trading di alcuni degli exchange, il tasso di turnover giornaliero di oltre 40 coin è superiore al 100%, mentre il tasso di oltre 70 coin supera il 50%. Nonostante il prezzo relativamente basso e il valore di mercato ridotto, ci sono stati enormi volumi di negoziazione.”

Un problema già noto nella comunità cripto

La manipolazione del mercato cripto è già stata una preoccupazione in passato. L’anno scorso, Bitwise ha affermato che circa il 95% del volume di exchange segnalato in bitcoin è falso. The Block ha condotto le proprie ricerche sull’argomento in quel periodo ed ha scoperto che circa l’86% del volume degli exchange di criptovalute è probabilmente falso.

La NIFA ha inoltre affermato che gli exchange di criptovalute utilizzano “vari espedienti” per attirare l’attenzione dei consumatori. Ad esempio, alcune piattaforme hanno iniziato a “promuovere” il concetto secondo cui la “valuta virtuale è un bene rifugio migliore dell’oro e dell’argento”, ma, secondo la NIFA, questo non è vero.

In effetti, The Block ha condotto un’ulteriore ricerca la scorsa settimana ed ha scoperto che il bitcoin, che si trova attualmente in un mercato orso, ha significativamente sottoperformato l’oro. In particolare, la NIFA ha anche affermato che le entità operative degli exchange di criptovalute sono “relativamente nascoste”.

I loro uffici e aree di sviluppo aziendale sono spesso diversi e i consumatori non sono in grado di determinare l’identità di questi operatori, secondo l’organismo di vigilanza cinese.

Continua la battaglia della Cina contro le criptovalute

A causa di queste preoccupazioni, la National Internet Finance Association of China ha consigliato ai consumatori di non impegnarsi in attività di scambio di criptovalute.

Gli exchange di criptovalute sono effettivamente vietati in Cina dal 2017, ma fino a quando i loro server risultano al di fuori della Cina e le transazioni sono condotte peer-to-peer (P2P), è sempre possibile fare affari nel paese. Bitcoin Pro, ad esempio, offre trading per bitcoin (BTC), ether (ETH) e Tether (USDT) contro lo yuan cinese (CNY) e altre monete internazionali.

E voi come scambiate le vostre criptovalute? Preferite exchange per così dire classici o piattaforme per il trading automatico? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto.