Alipay vieta le transazioni in criptovalute

Alipay ha bandito le transazioni in Bitcoin e altre criptovalute. La notizia è stata resa nota proprio dal servizio di pagamenti digitali di Alibaba e fa seguito ad un thread apparso il 10 ottobre su Twitter, in cui la posizione dell’azienda contraria alle monete virtuali era stata esplicitata con grande forza, sino ad affermare l’intenzione di monitorare con grande attenzione tutte le transazioni over-the-counter in modo da identificare e sanzionare i comportamenti irregolari, in totale conformità con le normative esistenti in Cina.
La mossa di Alipay è stata interpretata dagli addetti ai lavori come una risposta diretta ad una serie di rapporti in cui si sostiene che esso sia uno strumento per le transazioni che vedono l’impiego di BTC. Affermazioni le quali potrebbero mettere in cattiva luce la società agli occhi del governo cinese e che quindi la stessa Alipay ha voluto smentire coi fatti.

Alipay smentisce Binance

Il comunicato di Alipay, in particolare, è andato a smentire con grande decisione l’annuncio fatto poche ore prima da Binance, secondo il quale era possibile acquistare Bitcoin facendo leva su applicazioni come Wechat e Alipay. Operazione la quale sarebbe andata contro le disposizioni in materia del governo cinese e che di conseguenza ha destato notevole sensazione nel settore, sollevando al contempo grandi entusiasmi tra i tanti cinesi che vedono nelle divise virtuali uno strumento interessante.
La smentita di Alipay ha naturalmente costretto Binance a correggere il tiro, con il CEO di Binance Changpeng Zhao, solitamente indicato dalle cronache come CZ, impegnato a chiarire che l’exchange non sta lavorando direttamente con WeChat o Alipay, ma che essendo tali app P2P consentono a tutti gli utenti di dialogare e dare vita ad operazioni che prevedono l’impiego di criptovaluta.

Cosa sta accadendo in Cina?

La smentita di Alipay e le precisazioni di Binance vanno ad inserirsi in un quadro abbastanza contrastato per gli asset digitali. Nel corso degli ultimi mesi hanno continuato a rincorrersi i rumors relativi alla risoluzione del governo di varare una divisa virtuale nazionale. Voci che si rincorrono da tempo, destando notevole interesse da parte dei tanti fans cinesi delle criptovalute, ma che nelle ultime settimane sono andate sgonfiandosi. In particolare è stata proprio la banca centrale del Paese a precisare che non esiste per ora un progetto di questo genere, in quanto il Paese non sarebbe ancora pronto ad una ipotesi simile.

Per la Cina è un momento molto particolare

Precisazioni che però non hanno convinto eccessivamente gli osservatori, considerata anche la posizione ondivaga delle autorità politiche e monetarie in relazione agli asset digitali. Posizioni che comunque sono tenute in gran conto dai vari operatori finanziari, a partire da Alipay, i quali ormai da tempo hanno adottato una posizione di estrema prudenza. La stessa che ha probabilmente spinto l’operatore a rispondere a stretto giro di posta alle dichiarazioni di fonte Binance, viste alla stregua di una provocazione in un momento abbastanza particolare per la Cina, alle prese con la guerra dei dazi scatenata da Donald Trump e le manifestazioni che stanno avvenendo a Hong Kong.