E se Amazon lanciasse la sua criptovaluta? Un nuovo sondaggio di LendEDU ci fornisce qualche interessante notizia su cosa accadrebbe…
Mentre Amazon continua la sua rapida espansione internazionale in diversi settori (ultimi, quelli alimentari e dell’assistenza sanitaria, mentre in futuro dovrebbe entrare in grande stile sul sistema bancario), a far notizia negli ultimi giorni è il risultato di una ricerca, secondo cui più della metà degli acquirenti del marketplace di Jeff Bezos farebbe uso di una criptovaluta creata da Amazon sul proprio sito.
Dei 1.000 acquirenti intervistati da LendEDU, infatti, il 51,7% ha dichiarato di essere favorevole all’idea di una criptovaluta creata da Amazon per effettuare acquisti sul portale. Gli utenti di Amazon Prime, nella ricerca, si sono detti ancora più favorevoli a usare una valuta di tipo bitcoin, che il questionario descriveva come “Amazon Coin”: il sondaggio ha infatti mostrato che il 58,27% degli utenti abbonati a Prime avrebbe utilizzato tale asset. Tra gli altri riscontri, circa il 22% ha risposto “no” all’idea, mentre il 26,4% ha risposto di essere “incerto”.
Non solo: il sondaggio ha anche voluto comprendere il grado di apertura dei clienti nei confronti di un possibile servizio bancario di Amazon, scoprendo che il 45% era propenso a utilizzare Amazon come conto bancario principale, mentre il 49,6% avrebbe usato un conto di risparmio creato da Amazon. Meno interessati, il 14,9%, non erano invece aperti all’idea del conto di risparmio e circa il 17% ha dichiarato che avrebbe avuto più fiducia in Amazon rispetto a una banca, con il 38,3% che ha poi dichiarato che avrebbe “lo stesso livello di fiducia”.
Ulteriormente, la maggioranza degli intervistati, il 50,3%, ha dichiarato di essere aperta all’utilizzo della società di Bezos per richiedere un prestito personale. Calano le percentuali di valutazione di utilizzo del servizio del gigante dell’e-commerce per un mutuo: circa il 30% ha dichiarato che avrebbe firmato per un mutuo Amazon, il 31,6% “non avrebbe nemmeno provato” e il 38,2% degli intervistati era “indeciso”.
