Banche pronte ad abbandonare Libra di Facebook

Arriva un’altra brutta notizia per Libra di Facebook, anche le banche sembra che vogliano abbandonare la stablecoin, per la difficoltà che questa ha nel soddisfare tutti i requisiti dell’anti riciclaggio posti dai regolatori in campo finanziario. 

Questo è quanto si legge dal Financial Times, che riporta le parole del CEO di ING Hamers. Secondo lui, infatti, si possono prendere provvedimenti e anche abbandonare il cliente, e non accettarlo, quindi quelle sono le questioni che si devono affrontare. Siamo un istituto così regolamentato e grande che non vogliamo rischiare nulla. Abbiamo detto che guarderemo Libra e vedremo come si svilupperà nel prossimo periodo. 

Alla domanda effettuata dal Financial Times, sul fatto che il lancio di Libra potrebbe essere sempre più difficile se lo continua a finanziare Facebook, il CEO di ING ha risposto positivamente. Infatti, secondo lui tutte le banche che operano a livello internazionale svolgono anche un ruolo molto importante di gatekeeper all’interno del sistema finanziario. Per questo motivo diventa molto difficile avere come cliente una società che si sospetti abbia a che fare con il riciclaggio di denaro. 

Portavoce Facebook: troveremo accordo con i regolatori. IBM: preoccupati per il riciclaggio di denaro.

Non è un caso, che dinanzi a queste preoccupazioni, uno dei portavoce di Facebook abbia risposto dicendo che sin dall’inizio abbiamo scelto di prendersi il tempo che serve per fare bene le cose, per garantire l’infrastruttura finanziaria, per parlare con le istituzioni, per rispettare tutte le norme. Inoltre, conferma che la stablecoin non verrà messa sul mercato dalla società di Facebook, ma dalla Libra Association, che nel frattempo avrà superato le principali preoccupazioni dei vari regolatori e ottenuto tutte le approvazioni necessarie. 

Il possibile impiego della stablecoin di Libra per riciclare denaro sporto però rimane una delle principali preoccupazioni dei regolatori sull’impiego di Libra, in particolare per l’impiego al fine di sostenere attività illecite e spostamenti di denaro al riparo da ogni tipo di controllo. 

Infine, sempre il Financial Time, afferma che non solo la ING è preoccupata per questo problema, ma ci sono anche altri istituti finanziari che sollevano gli stessi dubbi e che pensano che il rischio di riciclaggio sia più che reale.