PayPal, Uber, Visa e MasterCard saranno tra i partner di Facebook per la criptovaluta Libra

Se nelle passate settimane si era sparsa la voce in base alla quale la nuova criptovaluta di Facebook avrebbe assunto la denominazione di GlobalCoin, ora sembra proprio che il nome adottato sarà Libra. Del resto, sempre secondo i rumors delle ultime ore, non sarà necessario attendere molto per svelare il mistero, considerato come già la prossima settimana si potrebbe avere l’annuncio ufficiale di quello che è atteso alla stregua di un vero e proprio evento.

I partner di Facebook

Le stesse voci, però, hanno anche iniziato a diradare la nebbia intorno ai nomi delle aziende che dovrebbero collaborare con il social network di Mark Zuckerberg in questa nuova avventura. Si tratta in effetti di nomi importanti, che sembrano conferire ulteriore smalto al progetto Libra, considerato che i primi nomi fatti al proposito sono quelli di PayPal (di recente ha stretto un accordo con Coinbase), Uber, Visa (anche visa ha stretto un accordo con Coinbase) e MasterCard. Saranno loro, secondo il Wall Street Journal, a mettere sul piatto 10 milioni di dollari a testa al fine di entrare a far parte del consorzio cui spetterà il compito di vigilare sulla divisa digitale, Libra Association.
Va comunque sottolineato come Libra Association si sia posta un obiettivo estremamente ambizioso, ovvero il conseguimento della soglia attestata ad un miliardo di dollari, la quale potrà essere varcata tramite l’entrata in gioco di molte altre aziende. Tra i nomi che stanno circolando in queste ore spiccano i nomi di Booking.com, Stripe e Mercado Libre.

Qual è l’obiettivo di Libra Association?

L’obiettivo di fondo dell’associazione è quello di riuscire a stabilizzare il valore di Libra eliminando almeno in parte l’eccessiva volatilità che ha invece caratterizzato il Bitcoin e altre divise virtuali in questi anni, spaventando non solo i piccoli investitori, ma anche le istituzioni valutarie e il mondo finanziario. Un proposito che ha avuto l’effetto di rilanciare le voci che volevano la nuova criptovaluta nel recinto delle stablecoin, ovvero quegli asset digitali non soggetti a sbalzi troppo bruschi di quotazione in quanto legati al valore di una risorsa reale, a partire dalle valute fiat.

Occhi puntati sul 18 giugno

Il giorno di Libra dovrebbe essere il 18 giugno, quando dovrebbe essere rilasciato il White Paper, cui è delegato il compito di spiegare nel dettaglio il piano di sviluppo del progetto e i dettagli tecnici e commerciali che lo caratterizzeranno. Mentre per il debutto del token vero e proprio sarà necessario attendere l’esaurimento della fase di test, la quale dovrebbe protrarsi lungo tutto l’arco dell’anno.

Una volta che sarà disponibile, la valuta virtuale potrà essere impiegata dagli utenti al fine di scambiare denaro peer-to-peer e per gli acquisti online negli store messi a disposizione dai commercianti. Operazioni che vedranno l’utilizzo di Libra sia all’interno di Facebook che nei siti o portali di terze parti.
Proprio per cercare di assicurare il successo della sua criptovaluta, l’azienda sta mettendo a punto un piano commerciale estremamente aggressivo, imperniato su condizioni estremamente vantaggiose per i venditori online i quali decideranno di adottarla.

Perché Visa e MasterCard hanno cambiato idea?

Tra i tanti temi di discussione legati all’atteso esordio di Libra, c’è naturalmente quello relativo alle implicazioni che un debutto simile comporta per tutto il settore degli asset digitali. Va anche sottolineato come il piano di sviluppo sia estremamente ambizioso: Libra, infatti, non solo potrà essere utilizzata all’interno di tutto l’universo Facebook, quindi anche su WhatsApp, Messenger e Instagram, ma anche offline, presso i negozi fisici che decideranno di accettarla.
C’è poi un altro aspetto che ha sollevato notevole curiosità, ovvero l’intenzione di dare vita a stazioni automatiche presso le quali gli utenti potranno inserire banconote al fine di ricaricare la propria riserva di valuta digitale, in pratica dei Bancomat al contrario. Una scelta motivata dalla volontà di spingere all’utilizzo della valuta anche la fetta di popolazione la quale ancora trova notevoli ostacoli a prodotti bancari e finanziari come le carte di credito e gli altri metodi che consentono il pagamento digitale.

Una strategia che potrebbe rivelarsi dirompente soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, ove ancora miliardi di persone non riescono ad avere accesso ad operazioni bancarie semplicissime. Si prospetta quindi una vera e propria piazza virtuale in cui Libra sarebbe il carburante delle transazioni e proprio questo spiegherebbe la presenza di Visa e MasterCard, che pure inizialmente non sembravano particolarmente entusiaste del progetto.