Bitcoin, anche per JP Morgan possono diventare un safe haven

Bitcoin, anche per JP Morgan possono diventare un safe haven: la banca d’affari cambia idea sulle valute virtuali.

Per il momento siamo ancora abituati a parlarne in termini speculativi e fortemente volatili, ma non è affatto escluso che in un prossimo futuro – magari, nemmeno troppo lontano – i bitcoin possano diventare un safe haven, un bene rifugio, alla pari dell’oro. A sostenerlo è anche JP Morgan, che negli ultimi giorni ha definitivamente compiuto la propria personale inversione sulle valutazioni criptovalutarie.

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Le opinioni di JP Morgan sulle criptovalute

In una recente intervista rilasciata al Daily Telegraph da Nikolas Panigritzoglou, analista di JP Morgan, l’esperto ha dichiarato che il Bitcoin avrebbe tutta l’aria di poter divenire uno degli asset emergenti più importanti dei prossimi anni, grazie anche all’apertura della “finanza ufficiale” avvenuta qualche giorno fa con la conferma del varo del primo future basato sul Bitcoin, e quotato al CME. In altri termini, mentre prima gli investimenti in Bitcoin dovevano “passare” mediante mercati assimilabili all’over the counter, oggi fare trading speculativo con i bitcoin potrà avvalersi di una struttura tipica dei mercati regolamentati e, in essi, del più noto mercato regolamentato sui futures.

Oltre a ciò, l’analista si dice convinto che il ruolo dei bitcoin diverrà mese dopo mese sempre più autorevole, dando una nuova immagine di credibilità e di affidablità all’intera galassia delle criptovalute, nella quale – tuttavia – non tutti gli asset sembrano avere le stesse caratteristiche di solidità del comparto bitcoin.

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Gli investimenti in criptovalute

In aggiunta a quanto sopra, Panigirtzoglou ha stimato che dal 2009 ad oggi siano stati effettuati investimenti in criptovalute per circa 6 miliardi di dollari, e che di tali impieghi la fetta più ricca sia andata intuibilmente a finire nei bitcoin. E per il futuro?

Anche se per il momento Bitcoin non ha superato l’oro in termini di valore assoluto, l’analista fa notare come le criptovalute abbiano oggi un valore superiore ai 300 miliardi di dollari, non più così distante dai 1.500 miliardi di dollari di controvalore di tutto l’oro circolante al di fuori delle banche centrali.