È giunto il momento di integrare il bitcoin nell’economia, dice il primo ministro russo

È giunto il momento di integrare il bitcoin nell'economia, dice il primo ministro russo - russia bitcoinDurante un incontro con i membri del Partito Liberale Democratico, il primo ministro russo Mikhail Mishustin ha dichiarato la sua posizione a favore delle criptovalute come il bitcoin (scopri come comprare Bitcoin con PayPal).

Per Mishustin, è arrivato il momento di integrare le criptovalute nell’economia del suo paese, motivo per cui ritiene necessario attivare i meccanismi che permettono la circolazione delle valute digitali nel sistema finanziario russo.

Rinnovato interesse del governo russo per le criptovalute

Il funzionario ha fatto questi commenti pochi giorni dopo che il capo del comitato per l’energia del gigante eurasiatico, Pavel Zavalny, ha ammesso che esiste la possibilità che la Russia accetti le criptovalute per la vendita di risorse energetiche, come gas e petrolio.

Anche se quanto detto da Zalvany non sembrava ufficiale, ora le parole del primo ministro sembrano confermare che c’è davvero un rinnovato interesse del governo russo per le criptovalute.

La posizione del primo ministro è stata resa nota questo 26 marzo dai media locali, dove è stato riportato che il funzionario ha sottolineato che la questione delle criptovalute deve essere risolta insieme alla Banca Centrale.

Con questo, Mishustin ha fatto riferimento alla posizione anti-bitcoin dichiarata apertamente dalla Banca Centrale, che lo scorso gennaio ha raccomandato la proibizione delle criptovalute. Una raccomandazione che è derivata in un dibattito pubblico in cui anche il presidente Vladimir Putin ha partecipato, chiudendo la discussione a favore del vantaggio del mining di bitcoin.

Polemica tra la Banca Centrale della Russia e il Ministero delle Finanze.

La posizione estrema della banca centrale, contro il bitcoin, è stata smentita dal Ministero delle Finanze, che non ha visto di buon occhio l’idea di censurare un mercato che muove più di 2 trilioni di rubli (2,5 miliardi di dollari) con un volume annuale di transazioni stimato in oltre 5 miliardi di dollari. Da qui la raccomandazione di regolamentare e non proibire.

Come il ministero delle Finanze, il primo ministro ritiene che dovrebbero essere prese misure per regolamentare ulteriormente il commercio e il mining della pionieristica criptovaluta. Ha quindi ricordato che il mese scorso il governo ha approvato la proposta presentata dal portafoglio delle finanze, dove sono delineati i dettagli della regolamentazione.

Il piano in corso, secondo il Ministero delle Finanze, è che tutte le operazioni di criptovaluta saranno condotte attraverso le banche russe, alle quali gli scambi dovranno fare rapporto. Tutte le agenzie che operano con bitcoin dovranno applicare il KYC (know-your-customer policy) e consegnare i dati degli utenti al governo. Si sta quindi preparando un regolamento che darà allo stato un controllo rigoroso sul mercato.

Tutta questa discussione è avvenuta poco prima che la Russia invadesse l’Ucraina dando il via al conflitto bellico ancora in corso.

I piani sono continuati nel mezzo della guerra, dato che la Duma di Stato, equivalente all’Assemblea legislativa nei paesi occidentali, ha pubblicato una dichiarazione all’inizio di questo mese con un ordine del giorno incentrato sulla continuazione delle “Discussioni del progetto di legge sulla valuta digitale”. E voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto.