Gli attacchi delle banche centrali a Libra e Bitcoin affossano i mercati

Gli attacchi delle banche centrali a Libra e Bitcoin affossano i mercati - Jerome Powell

Dopo la crescita degli ultimi giorni, il mercato delle criptovalute ha letteralmente tracollato nelle ultime ore. Un tracollo simboleggiato in particolare dall’arretramento fatto registrare da Bitcoin, che ha lasciato sul terreno oltre l’11% del suo valore nella sola seduta odierna, trascinando nella caduta l’intero comparto.
La domanda che corre tra gli investitori, proprio sull’onda emozionale innescata dalla flessione, è quindi la seguente: semplice rimbalzo tecnico o la crescita precedente era una semplice illusione? Una domanda cui alcuni hanno però offerto una possibile chiave di interpretazione alternativa, indicando la causa dell’accaduto nella reazione delle autorità monetarie di fronte all’arrivo di .

L’audizione di Jerome Powell

Proprio nella giornata di ieri, la Commissione dei Servizi Finanziari della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha dato vita all’attesa audizione di Jerome Powell, presidente della Federal Reserve dal febbraio dello scorso anno. Un’audizione che era molto attesa proprio per capire la reazione delle autorità monetarie statunitensi di fronte a quello che rischia di essere un evento dirompente, ovvero l’avvento di Libra. La criptovaluta di Facebook, infatti, sin dalla stesura e pubblicazione del suo White Paper ha sollevato non pochi timori, proprio per le grandi ambizioni espresse nel documento.
Le parole rilasciate da Powell non hanno certo deluso le attese, considerato come il chairman di Fed abbia espresso tutti i suoi dubbi, arrivando ad affermare che i piani di Menlo Park non potranno avere seguito almeno sin quando non saranno stati chiariti gli aspetti più preoccupanti da essi innescati. Tra i quali, secondo Powell, attenzione particolare dovrebbe essere riservata alla legislazione attualmente esistente, la quale rende complicato un adattamento di Libra, a meno di interventi che dovrebbero essere ponderati con molta attenzione, al fine di evitare grossi rischi relativi alla privacy, alla protezione dei consumatori e alla stabilità finanziaria. Aspetti la cui mancata soluzione potrebbe inoltre aprire le porte al riciclaggio di denaro sporco e a possibili utilizzi da parte di organizzazioni criminali.

La BCE e Bitcoin

Le parole di Powell sono andate a mixarsi in queste ore con un tweet della Banca Centrale Europea su Bitcoin, nel quale si afferma come la più famosa delle criptovalute non rappresenti una valuta, ma sia invece da considerare un asset, proprio in forza del tasso di volatilità che lo distingue.
Parole che del resto sono state confermate a stretto giro di posta dal crollo della quotazione di BTC, dopo un periodo in cui la divisa virtuale attribuita a Satoshi Nakamoto era tornata a ruggire con grande forza. Va comunque sottolineato come l’arrivo di Christine Lagarde alla guida dell’istituzione monetaria continentale potrebbe essere il preludio ad una vera e propria virata. L’ex numero uno del Fondo Monetario Internazionale, infatti, in più di un’occasione si era mostrata nel passato favorevole agli asset digitali, tanto da dichiarare che sarebbe molto stupita se entro il 2021 le criptovalute non avessero trovato largo utilizzo da parte del mondo finanziario e bancario tradizionale. Non resta quindi che attendere le prossime mosse della Lagarde per capire se il suo orientamento non sia nel frattempo cambiato.