Il CEO di Ripple: il sistema bancario dovrà accettare le divise digitali

Mentre Ripple si segnala per la notevole crescita fatta registrare nel corso dell’ultimo mese, +27%, il CEO di XRP Brad Garlinghouse è uscito ancora una volta allo scoperto, rilasciando una serie di dichiarazioni che hanno suscitato notevole interesse.Vedi quotazione Ripple
Intervistato da Kara Swisher per il podcast “Recorde Decode”, Garlinghouse non ha infatti perso occasione per ribadire la sua fiducia in una prossima accettazione delle criptovalute da parte del sistema bancario. Un evento che andrebbe peraltro a vantaggio proprio di Ripple, un progetto nato proprio con l’intento di fungere da strumento privilegiato per le transazioni che vedono protagoniste le banche e non per sostituirsi ad esse. 

Le dichiarazioni di Garlinghouse

La prima dichiarazione da mettere in risalto è proprio quella relativa al fatto che le divise virtuali nate con l’intento di preservare al massimo la privacy degli utenti cercando di rendere difficile la tracciabilità dei pagamenti, sono destinate a lasciare presto il passo ai progetti che non si propongono di eludere i controlli, ma solo di rendere più scorrevoli le transazioni. Considerato come la decentralizzazione sia stata a lungo uno dei cavalli di battaglia delle cryptocurrency, le dichiarazioni del CEO di Ripple sembrano destinate a sollevare non poche critiche da parte dei puristi, ovvero coloro che da sempre si propongono di neutralizzare un sistema finanziario visto alla stregua di un nemico da abbattere.
In conseguenza di questa impostazione, il sistema bancario come lo conosciamo non è quindi destinato ad essere soppiantato, ma integrato e aiutato nelle sue funzioni dagli asset digitali. Una dichiarazione che del resto è sembrata a molti in linea con il progetto XRP, il quale si è proposto sin dagli inizi di bypassare i problemi palesati dal Bitcoin e presentarsi come strumento ideale per velocizzare e rendere più sicuri i trasferimenti di valuta online.
Altra dichiarazione che ha destato notevole interesse, proprio per le sue implicazioni, è poi quella relativa al fatto che ad ostracizzare le monete virtuali, e quindi anche XRP, siano state sino a questo momento le grandi banche che fanno intermediazione, che sarebbero le più colpite ove si affermassero nuovi sistemi in grado di spostare denaro. Mentre il 99% del mondo bancario, ovvero le aziende più piccole, seguirebbe con estremo interesse la rivoluzione innescata da Ripple, tesa a democratizzare un mondo che sinora è vissuto sulla concentrazione delle risorse. Gli istituti di limitate dimensioni, che sinora hanno sempre dovuto dipendere dai servizi concessi dai giganti del settore, sarebbero in particolare i più diretti beneficiari della drastica riduzione dei costi e del miglioramento dei servizi i quali potrebbero conseguire dall’utilizzo della tecnologia Blockchain. Lo stesso Garlinghouse ha portato a sostegno della sua argomentazione il caso di Citibank, che lo scorso anno ha potuto contare su ben 8 miliardi di dollari di profitti collezionati fornendo questi servizi agli istituti più piccoli.

Quali banche usano Ripple?

Le dichiarazioni di Garlinghouse vanno anche interpretate alla stregua di una autopromozione, se si pensa che sin dagli inizi del progetto Ripple ha indicato nel settore bancario e finanziario il suo naturale interlocutore. Va però sottolineato come se siano ormai molti gli istituti che hanno siglato partnership con XRP, 54 in base agli ultimi dati disponibili, solo una esigua minoranza ha però utilizzato effettivamente la criptovaluta. In particolare sarebbero SendFriend, JNFX, Transpaygo e FTCS ad aver optato per questa soluzione tra le istituzioni finanziarie e la sola Euro Exim Bank tra gli istituti bancari . Mentre altri nomi come Banca Santander e Mitsubishi UFJ Financial Group (MUFG) si sono per ora limitate ad utilizzare i servizi proposti da Ripple. la speranza di Garlinghouse è naturalmente che la situazione possa mutare positivamente sin dall’anno in corso.

Come acquistare Ripple

Ripple o meglio XRP è possibile acquistarlo seguendo questo articolo.

La modalità è sempre con bonifico bancario, scambiandolo con altre monete oppure con carta di credito.

Nel 2018 arrivò a 3 dollari.