L’India sta pensando a una sua criptovaluta? Nuove voci confermano passi in avanti da parte del governo indiano.
Un consiglio di amministrazione composto dal Ministero delle finanze indiano ha suggerito che la nazione possa dotarsi di una criptovaluta sostenuta dal governo.
“Stiamo valutando una moneta criptata supportata dallo Stato” ha detto un alto funzionario governativo consapevole dei dialoghi in seno al consiglio di amministrazione. “Inoltre, speriamo di creare e potenziare il nostro lavoro innovativo di tecnologia sulla blockchain”, ha aggiunto, alludendo alla base digitale su cui si fonda il funzionamento delle criptovalute.
Il consiglio è stato istituito nel dicembre 2017 sotto la direzione di Subhash Chandra Garg, responsabile dell’ufficio delle imprese finanziarie, al fine di raccomandare misure sulle risorse crittografiche. Il consiglio di amministrazione dovrebbe presentare il suo report entro luglio, ma il termine è poi stato rinviato alla fine dell’anno.
Dunque, per il momento non c’è nulla di certo, ma alcuni rumor sembrano essere incoraggianti in tal senso, anche se non mancano le voci contrarie. “Nel caso in cui una moneta virtuale sia sostenuta dal governo, allora è in conflitto con l’intero settore” – ha dichiarato un membro anonimo del consiglio – “Si tratta fondamentalmente di registrazioni decentralizzate, e se il governo o la Banca centrale sta cercando di controllarle, a quel punto perde la sua stessa natura”.
Difficile inoltre cercare di comprendere quali potrebbero essere i progetti e le finalità indiane. Alcuni osservatori sostengono che l’India potrebbe ripercorrere la via del petro, con il Venezuela, il secondo produttore di petrolio greggio più importante al mondo, che ha lanciato la prima moneta digitale sostenuta da un governo qualche mese fa, e che l’Iran stia cercando di fare altrettanto.
La Reserve Bank of India avrebbe voluto probabilmente chiamare la sua valuta digitale Lakshmi, come la dea indù della ricchezza.
