L’Unione Europea si appresta a lanciare la European Blockchain Service Infrastructure

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Se il tema della criptovalute continua a dividere l’opinione pubblica, una parte della quale vede nelle monete virtuali nulla più che una semplice speculazione, ben altra è la percezione nei confronti della tecnologia Blockchain. In questo caso, infatti, a livello istituzionale si registra una notevole attenzione, derivante in particolare dalla constatazione che le sue potenzialità potrebbero rivelarsi molto utili nella vita di tutti i giorni. A partire dalle interazioni tra i cittadini e i tanti servizi pubblici erogati dallo Stato, che pure sono oggetto di grandi polemiche soprattutto in quei Paesi come il nostro, ove la reputazione della Pubblica Amministrazione è troppo spesso compromessa dalla lentezza di processi burocratici tali da sfinire letteralmente i cittadini.

Cos’è European Blockchain Service Infrastructure

L’Unione Europea ha da poco annunciato il lancio della European Blockchain Service Infrastructure (EBSI), un’iniziativa resa possibile dalla collaborazione fra la Commissione Europea e la European Blockchain Partnership. Lo scopo che si prefiggono i contraenti è la realizzazione di una vasta gamma di servizi pubblici che sono basati proprio sulla tecnologia Blockchain e tesi perciò a sfruttarne le indubbie potenzialità.
In base all’accordo raggiunto, proprio la EBSI, nel corso del 2020 si trasformerà in un Building Block della Connecting Europe Facility (CEF), garantendo in modo del tutto gratuito il godimento di software e servizi tramite l’adozione dei registri distribuiti da parte di istituzioni e amministrazioni pubbliche in ogni parte del vecchio continente.

Le prima applicazioni sono previste nel 2019

Già durante l’anno in corso, per effetto dell’accordo raggiunto, saranno realizzati quattro casi d’utilizzo per la tecnologia Blockchain, per i quali deve essere istituito un user group a cura dello Stato Membro interessato, al quale spetterà anche il compito di realizzare un’applicazione prototipo sulla blockchain della EBSI. I campi di applicazione previsti sono la certificazione notarile, il rilascio dei diplomi, il controllo sull’identità e la condivisione dei dati tra le autorità doganali e fiscali dell’Unione Europea.

Cos’è l’European Blockchain Partnership

L’European Blockchain Partnership è un organismo nato nel corso del 2018 con lo scopo di promuovere l’adozione della tecnologia dei registri distribuiti da parte della Pubblica Amministrazione. Un organismo al quale hanno aderito 22 Paesi in occasione del Digital Day organizzato dalla Commissione Europea e che si prefigge di dare vita ad una proficua collaborazione tesa a creare un ambiente elastico, nel quadro normativo messo in atto dall’Unione Europea, in modo da far prosperare i servizi Blockchain nell’eurozona. Gli Stati che hanno aderito sin dal primo momento sono i seguenti: Austria, Belgio, Bulgaria, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia. Quelli che non lo hanno ancora fatto sono comunque stati invitati a farlo, in un secondo momento.
Tra le iniziative sinora messe in campo dall’European Blockchain Partnership, oltre al finanziamento di alcuni progetti i quali dovrebbero entrare in funzione entro il 2020, c’è anche il varo del Blockchain Observatory and Forum, definito da Mariya Gabriel, Commissario uscente dell’Economia e la Società Digitale, uno degli archivi più completi sulla stessa tecnologia.