Oracle ha selezionato le prime 20 startup per il progetto blockchain con Chainlink

Oracle ha selezionato le prime 20 startup per il progetto blockchain con Chainlink - oracle

Oracle ha selezionato la platea iniziale che sarà impiegata in un progetto blockchain con Chainlink. Le 20 startup che sono state scelte impiegheranno la blockchain Oracle e la rete decentralizzata di Chainlink al fine di sviluppare nuove e innovative soluzioni. Le aziende in questione ne avranno peraltro un ritorno in termini di sviluppo di best practice e promozione di un ecosistema più affidabile per i propri smart contracts.
L’annuncio di Oracle è un nuovo passo in direzione di quel progetto che era stato annunciato a luglio, quando le startup erano state invitate ad avanzare la domanda per partecipare ad una partnership con l’azienda tesa alla creazione di applicazioni per smart contracts gestita congiuntamente con Chainlink, cui spetta il compito di fungere da middleware sicuro per un accesso sicuro ai dati.
Alla platea iniziale parteciperanno i fornitori di API per gli operatori dei nodi Chainlink e la rete funzionerà con API di terze parti, tra le quali LinkPool e Honeycomb.

Chi sono i partecipanti

Tra i partecipanti al primo blocco si fa notare la piattaforma blockchain svizzera Insolar, impegnata nella fase di lancio di MainNet e che ha dal canto suo già annunciato il varo di partnership con agenzie nazionali per l’innovazione all’inizio di questo mese.
All’interoperabilità e all’usabilità si dedica invece la società di gestione del flusso di cassa CashPundit, specializzata in notifiche e previsioni automatizzate, mentre la startup di Fintech Crowdz sta dando vita ad una piattaforma di fatturazione all-in-one in collaborazione con Barclays e vanta una collaborazione con Quant nella rete multi-catena Overledger.
Agropacking Solutions fornisce a sua volta tecnologia per la tracciabilità al settore agricolo, tesa ad evitare frodi e uso illegale di pesticidi che continuano a funestarlo.
Nel settore agricolo si muove anche LotsApp, che certifica i materiali agricoli per le applicazioni della catena di approvvigionamento, mentre la compagna brasiliana Gravel Coin si propone di tokenizzare la ghiaia per l’edilizia.
MaxCentive utilizza la blockchain nella sua piattaforma per gestire pagamenti, commissioni, benefits di fedeltà e indennità per i dipendenti. Il sistema creato va ad integrarsi con un software di contabilità e include un portafoglio digitale.
Alla sostenibilità nell’uso dell’abbigliamento si dedica poi Monochain, mercato peer to peer che utilizza la blockchain nell’emissione di certificati di proprietà. La ditta tedesca mira con il suo lavoro a recare trasparenza nel settore dell’abbigliamento mediante un sistema basato su Hyperledger Fabric.
WorldLaw utilizza firme crittografiche per gestire digitalmente prove legali e reclami, oltre ad un sistema di pagamento che fa leva sull’integrazione con Ethereum, mentre Insurtech DriveOn rivolge la sua attenzione agli assicuratori automobilistici, proponendo una piattaforma imperniata sull’analisi intelligente dei comportamenti di guida.

Le aziende tecnologiche

Al settore tecnologico vanno invece iscritte le aziende rimanenti, a partire da bluField, startup operante nell’Internet of Things (IoT), che utilizza il Bluetooth per creare reti beacon interconnesse.
Vanno infine menzionate:
–  la britannica Constellation che permette ai clienti il collegamento della propria attività all’economia degli smart contracts;
CyNation, anch’essa britannica, società di cwber-security nota per una piattaforma di valutazione del rischio automatizzata rivolta alle catene di approvvigionamento;
AtCash, network di reti fiduciarie per la condivisione di dati conformi, ad esempio, alle leggi KYC o AML;
North East, azienda che offre un’infrastruttura decentralizzata, servizi di consulenza e contratti intelligenti;
Snapper Future Tech, società indiana focalizzata sull’Internet of Value (IoV), che si è già fatta notare per soluzioni blockchain in sanità, grande distribuzione ed e-governance.