Anche il Bayern Monaco annuncia i propri token virtuali

Anche il Bayern Monaco annuncia i propri token virtuali - Bayern Monaco

Continua a rafforzarsi il legame tra il mondo delle sport e le criptovalute. E’ in particolare il football, in questa fase, a farsi notare per la notevole capacità di attrarre aziende legate al settore, traducendo il rapporto in proficue sponsorizzazioni, sempre gradite per bilanci perennemente in affanno come quelli delle società calcistiche.
Ora è il turno del Bayern Monaco a percorrere la stessa strada su cui si sono incamminati in precedenza clubs come Juventus e Roma (Serie A), Atletico de Madrid (Liga), Watford e Manchester City (Premier League). Andiamo a vedere come.

L’accordo tra Bayern Monaco e Stryking

In base ad una notizia comparsa l’11 ottobre, il Bayern Monaco, la squadra più famosa della Bundesliga, che nel suo palmares vanta tra l’altro 29 titoli tedeschi e 5 Champions League, collaborerà con Stryking Entertainment al fine di produrre dei collectibles digitali dei suoi giocatori. Si tratta in pratica di carte digitali riproducenti le fattezze dei giocatori, non solo quelli che fanno attualmente parte della rosa, ma anche i tanti che nel passato hanno contribuito ad una storia ricca di successi come quelli collezionati dal sodalizio bavarese. Grazie alle carte in questione i supporter del Bayern saranno in grado di dare vita a squadre virtuali e a competizioni che li vedranno impegnati l’uno contro l’altro. A decidere i risultati delle gare saranno dati come la forma corrente dei giocatori prescelti e quelli relativi alla carriera.
L’accordo in questione è il primo tra Stryking e un grande club e dovrebbe essere seguito da ulteriori partnership che consentiranno ad altri team dei maggiori campionati europei di unirsi alla società in qualità di licensing parner.

Sport e asset digitali: un rapporto sempre più intenso

Se in questa fase è il calcio a fare la parte del leone, va anche ricordato come altre discipline sportive abbiano nel frattempo iniziato a guardare con interesse al settore degli asset digitali. Basti ricordare in tal senso quanto accaduto in Formula 1, ove la Red Bull-Honda RB15 presenta da quest’anno il logo di “FuturoCoin“. La scuderia austriaca, attualmente la terza più importante nel Circus, ha infatti firmato un accordo pluriennale con la criptovaluta dell’Europa dell’Est, per effetto del quale il brand è visibile sia sulle tute dei driver Max Verstappen e Pierre Gasly, che su quelle dei trasportatori.
Anche il basket ha intrapreso la stessa strada, dando peraltro vita ad un caso abbastanza clamoroso, ovvero la controversia tra la National Basket Association (NBA), il campionato professionistico più famoso del globo, e Spencer Dinwiddie, talentuosa point guard dei Brooklyn Nets. Al giocatore, infatti, è stato ufficialmente proibito di cartolarizzare il suo contratto sulla base di un progetto che puntava ad ottenere finanziamenti tramite l’offerta di un security token basato su Ethereum, sviluppato dalla sua azienda Dream Fan Shares. Meno conflittuale l’operazione che ha interessato i Sacramento Kings, a seguito della quale è stato lanciato Mining for Good, un programma di beneficenza con il quale il team concede il suo logo per l’attività di estrazione di Ethereum tramite l’utilizzazione di schede video Nvidia, in partnership con MiningStore.