Banche Russe: chiedono di abolire i dati anonimi delle criptovalute

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Le banche russe si stanno schierando per riuscire ad abolire l’anonimato che caratterizza le criptovalute e le relative transazioni. Secondo le dichiarazioni di Anatoly Kozlachkov il Vicepresidente dell’Associazione Banche della Russia, si sta pensando all’impiego di speciali software per riuscire a identificare chi sono i proprietari di determinati asset digitali. 

Anche se non ha specificato come potrebbe riuscire questo software a individuare i proprietari delle criptovalute, secondo l’opinione di Kozlachkov, questa misura è necessaria per riuscire a stabilire le proprietà in criptovalute dei debitori.

Ad esempio, sei alla ricerca di una persona che ti deve una somma di denaro molto grande, magari non ha soldi in banca ma oscura le sue attività e possiede dei bitcoin. Purtroppo anche se il debitore ha dei bitcoin non si può provarlo e non si può raggiungerli perché questi sono anonimi e non ci sono procedure legali che permettano d’identificare il possessore di asset digitali. 

Proprio a questo proposito Kozlachkov ha sottolineato che non esiste uno strumento legale ad oggi che permetta di intervenire in casi limite, e per questo motivo che le banche russe che appartengono a quest’associazione si propongono di creare un meccanismo d’identificazione in due fasi. 

La creazione di un software per individuare i proprietari di asset digitali

La prima fase prevede la creazione di un software speciale che possa indagare all’interno della blockchain pubblica per riuscire a cercare le identità di coloro che possiedono le criptovalute, in questo modo poi si può sapere quanti token ha in tutto. 

La seconda fase invece prevede che si rendano queste informazioni impiegabili in un aula di tribunale in caso di contenziosi, in questo modo i giudici sarebbero in grado di costringere gli eventuali soggetti morosi o debitori a consegnare wallet e chiavi per pagare il debito oppure per affrontare un procedimento di tipo penale. 

Kozlachkov afferma che esistono già nelle forze di polizia software che sono in grado di effettuare un’operazione simile, ma il suo obbiettivo e quello dell’associazione è la resa pubblica dei registri per aprirli alla consultazione di chiunque lo desideri.

I proprietari di determinati asset si possono individuare 

La proposta di Kozlachkov sembra un po’ ingenua, perché si può osservare come in realtà molte delle transazioni che avvengono su blockchain pubblica in realtà si possono già individuare chi sono gli autori, perché gli exchange di criptovalute verificano sempre l’identità dei loro utenti. Il vero anonimato dunque è limitato, e le forze dell’ordine e quelle governative sono in grado di accedere già ai dati degli exchange. 

La proposta di Kozlachkov viola le norme che riguardano la privacy, quindi sarà molto difficile che si possa concretizzare. Infine, non bisogna dimenticare che i proprietari di criptovalute e dei token che impiegano gli exchange decentralizzati, o che non li impiegano proprio sicuramente hanno la possibilità di ottenere un alto livello di privacy.