Cina: probabile ban delle attività di mining nel paese

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Durante l’ultimo periodo la Cina ha affermato diverse volte che vorrebbe prendere una decisione importante riguardo al mining di criptovalute ossia il suo ban dal paese

Al momento, le principali “aziende” di mining hanno sede in Cina, i motivi sono diversi tra i vari c’è la possibilità di accedere alla corrente elettrica con costi davvero molto bassi, permettendo così a chi lavora nel mining di ottenere degli ottimi guadagni, persino quando il mercato è nettamente al ribasso, come lo scorso anno quando i BTC erano scesi sotto i 4 mila dollari. 

La Cina però starebbe considerando comunque un ban del mining di criptovalute dal paese. I motivi di questa decisione sono due, il primo riguarda l’economia del paese (che potrebbe essere messa in crisi da quest’attività), il secondo invece è per i danni ambientali significativi a causo dell’eccessivo consumo energetico. 

La Cina contrasta le aziende illegali di Mining e pensa ai motivi per il ban

Intanto la Cina ha iniziano ha lavorare al contrasto delle operazioni illegali di mining, che con la crescita del valore delle criptovalute ha visto un aumento davvero repentino. Al momento circa 12 persone sospette sono state fermate nella provincia cinese dello Jiangsu. Il sindacato che si occupa del controllo dei furti della corrente elettrica ha scoperto una grande “fabbrica” illegale di mining che possedeva circa 4mila ASIC. Il consumo di energia elettrica rubato invece ha causato perdite per decine di milioni. 

Le autorità locali stanno cercando di combattere il più possibile il mining illegale, che vede la nascita delle “farm per il mining” specie nelle regioni cinesi dove la corrente costa meno ed è più semplice da “rubare”, come ad esempio nella regione di Sichuan dove i costi della corrente sono molto bassi grazie alle sue dighe idroelettriche. 

La Cina oltre che sul fronte dell’energia è molto preoccupata dal mining a causa dei problemi che sta vivendo data la tensione con gli Stati Uniti. Infatti, la guerra commerciale che vive da più di due anni potrebbe incrinare la salute dell’economia cinese, e il mining potrebbe contribuire a minacciare sia la moneta nazionale che l’economia cinese, a causa di una fuga di capitali. 

Secondo il FMI, la Cina ha delle buone prospettive di crescita economia per il 2019, nonostante queste siano calate dal 6,6% al 6,2. Inoltre, si potrebbe rilevare in futuro anche una seconda contrazione che porterebbe la crescita della Cina nel 2020 solo al 6%. In molti pensato che l’attuale situazione economica stia minando alla crescita del paese e le criptovalute stanno prendendo sempre più piede in Cina, abbassando così ulteriormente il valore della moneta tradizionale. Per questo motivo il governo cinese potrebbe pensare a un sistema di regolamentazione delle criptovalute e un probabile ban del mining.