Il Bitcoin è ormai un bene rifugio?

Il Bitcoin è ormai un bene rifugio? - bitcoin token

Come è noto, quando la situazione economica e finanziaria diventa complicata spinge molti investitori a optare per i cosiddetti beni rifugio, a partire dall’oro. Un comportamento che consegna ad essi una vera e propria rendita di posizione, spingendone le quotazioni sui mercati.
Al metallo nobile, nel corso degli ultimi anni si è andato ad affiancare però il Bitcoin, ormai considerato da un elevato numero di investitori un asset sicuro. Una tendenza che dovrebbe continuare nel futuro prossimo e potrebbe riservare notevoli soddisfazioni a chi abbia deciso di aggiungere al suo portafoglio la più famosa delle criptovalute, grazie ad una serie di focolai di crisi che sembrano destinati a deprimere le borse a tutto vantaggio dei beni rifugio. Andiamo a vedere i principali.

L’escalation della guerra commerciale tra USA e Cina

Il maggiore focolaio di crisi è in questo momento rappresentato dalla guerra commerciale tra USA e Cina. Il Paese orientale, infatti, ha mostrato di non aver alcuna intenzione di guardare passivamente le mosse ostili di Trump e ha reagito svalutando lo yuan. Una mossa che suona come risposta alla dichiarazione dell’inquilino della Casa Bianca relativa all’intenzione di applicare dazi su altri 300 miliardi di esportazioni cinesi a partire dal primo giorno di settembre.
La svalutazione non può essere attribuita alle mosse della People’s Bank of China, ma sono molti gli osservatori pronti a giurare che dietro di essa vi sia la longa manus del governo di Pechino. In tal modo non solo la Cina manda un messaggio ben chiaro a Washington sul fatto di non avere eccessivi timori, ma rende molto complicata la vita ai produttori statunitensi che esportano verso il Paese del Dragone. Considerato come già in precedenza fosse stato posto il bando ai prodotti agricoli provenienti dagli Stati Uniti, si può facilmente comprendere il disagio del resto del mondo di fronte ad una situazione che potrebbe sfuggire di mano ai contendenti.

Le politiche delle banche centrali

Alla guerra commerciale in atto tra USA e Cina vanno poi aggiunte le politiche delle banche centrali, in particolare di quella europea, ben decisa a continuare a tenere bassi i tassi di interesse anche dopo l’uscita di scena di Mario Draghi. Mentre Christine Lagarde scalda i motori, la BCE ha infatti ribadito di voler continuare a pompare denaro nel sistema bancario continentale, politica che sta praticamente prosciugando i conti correnti, spingendo i risparmiatori a guardarsi intorno alla ricerca di alternative su cui investire.

Il dimezzamento delle ricompense di BTC

Proprio per questo motivo il Bitcoin sta assumendo le sembianze di un bene rifugio, soprattutto considerato come più di un analista finanziario sia pronto a giurare in una vera e propria escalation di BTC nei prossimi mesi. A sospingere il suo prezzo dovrebbe essere in particolare il dimezzamento delle ricompense spettanti ai miners, prevista per la metà del 2020, che dovrebbe avere come principale conseguenza anche un calo della produzione di token. Uno scenario ideale per chi ha ormai scartato l’idea di tenere i propri risparmi immobilizzati su un conto che non garantisce alcun rendimento.