La BCE alleata di Bitcoin?

La BCE alleata di Bitcoin? - BCE Francoforte

La crescita fatta registrare da Bitcoin nel corso degli ultimi mesi, ha avuto tra i suoi effetti anche una ripresa della discussione sui futuri destini della divisa virtuale attribuita a Satoshi Nakamoto, che ha visto impegnati molti dei più noti analisti finanziari. Tra i pareri espressi al proposito nel corso delle ultime ore, si è fatto notare in particolare quello rilasciato da Anthony Pompliano, noto per essere tra i cofondatori della società per la gestione del capitale Morgan Creek. Andiamo a vedere perché.

Le politiche aggressive della BCE potrebbero essere un propellente per BTC

Secondo Pompliano, le politiche estremamente aggressive che sono state messe in campo dalla Banca Centrale Europea guidata ancora per poco da Mario Draghi, avranno come risultato secondario quello di incentivare molti investitori a guardarsi intorno alla ricerca di asset alternativi e convenienti.
Come è noto, infatti, la BCE sembra intenzionata a proseguire nella politica dei bassi tassi di interesse, la stessa che nel corso degli ultimi anni ha praticamente fatto precipitare i rendimenti dei conti corrente bancari. Una politica tale da costringere chi non vuole vedere deperire i propri risparmi a prendere in considerazione anche asset più rischiosi, come le criptovalute. A beneficiarne sarebbe in particolare il Bitcoin, strumento ideale per questo tipo di investimento.

Non solo la BCE

Va anche sottolineato come ad adottare una politica tesa a tagliare tassi di interesse già oggi ai minimi storici non sarà soltanto la BCE. Ad imitarla sarà in particolare la Federal Reserve degli Stati Uniti, ormai pronta a ridurre i tassi d’interesse, mentre la Turchia ha appena messo in campo il più grande taglio ai tassi operato dal 2002 ad oggi. Inoltre anche la Banca Centrale Australiana ha già messo in cantiere l’ipotesi di adottare politiche non meno aggressive. Il tutto nella speranza di rilanciare un’economia globale la quale stenta a decollare e che potrebbe essere ulteriormente frenata dalla guerra commerciale in atto tra Stati Uniti da una parte e Cina ed Unione Europea dall’altra. Condizioni che stanno ponendo le premesse per un nuovo rally delle criptovalute, perlomeno le più apprezzate, a partire proprio dal Bitcoin.

Il dimezzamento delle ricompense di Bitcoin

La discesa dei tassi di interesse andrà poi a mixarsi al dimezzamento delle ricompense spettanti ai miners di BTC, un evento che avviene ogni quattro anni circa e che si traduce solitamente nel conio di un minor numero di token. Il calo della quantità di monete virtuali in circolazione, dovrebbe essere seguito da un incremento della domanda e, in conseguenza di ciò, da una crescita delle quotazioni. Tanto da spingere lo stesso Pompliano ad avventurarsi in una previsione che ad oggi sembrerebbe fantascientifica: entro il 2021, secondo lui, il prezzo di BTC sfonderà la soglia dei 100mila dollari. Un traguardo che sarà raggiunto non in maniera lineare, bensì tra alti e bassi che però culmineranno nella vera e propria esplosione delle quotazioni della regina delle criptovalute. Non resta quindi che verificare se il suo pronostico sia attendibile o sia invece da ascrivere alla categoria dei sogni.