India, la regolamentazione crittografica può creare oltre 20mila posti di lavoro diretti e miliardi di entrate dall’indotto

Per l’India è un momento complicato, dal punto di vista economico. Il tasso di disoccupazione è al massimo degli ultimi 45 anni, mentre il tasso di crescita annuale sta perdendo quota. Se sino a qualche anno fa l’India era una delle economie con la più rapida crescita a livello globale, attualmente sono invece molti gli economisti che si dichiarano preoccupati per quanto sta accadendo. Tanto da affermare che in mancanza di misure incisive ed immediate, il tracollo potrebbe rivelarsi disastroso.

Le criptovalute potrebbero essere importanti per l’India

Di fronte ad una situazione che penalizza soprattutto le giovani generazioni, sono in molti a ritenere che l’India potrebbe trarre notevole profitto dall’adozione di criptovalute e tecnologia Blockchain. Secondo alcune stime, la sua economia potrebbe giovarsi di nuove entrate per quasi 13 miliardi di dollari all’anno, ove gli asset digitali venissero regolamentati in maniera efficace. Si tratta naturalmente di stime approssimative sulle entrate dirette che potrebbero essere generate da aziende e transazioni legate appunto al settore in maniera diretta. Una cifra cui poi dovrebbero essere aggiunte le entrate indirette e i tanti posti di lavoro che l’indotto sarebbe in grado di favorire.
A spiegare la grande potenzialità del settore è uno studio di CREBACO, società di analisti che si occupano di crittografia e Blockchain, secondo i quali la sua regolazione può essere il viatico alla creazione diretta di lavoro per una filiera composta da commercianti di criptovalute, programmatori tutte quelle figure impegnate negli exchange e nei fornitori di servizi.

Il possibile boom del settore fintech

E’ Siddharth Sogani, CEO di CREBACO, ad affermare in una intervista ad AMBcrypto che l’interesse e la crescente consapevolezza nei confronti della tecnologia e degli asset digitali potrebbero comportare un vero e proprio boom del fintech. Secondo Sogani l’attuale recessione, simile per le sue caratteristiche a quella del 2008, potrebbe essere una delle ultime, in quanto proprio la decentralizzazione dei modelli monetari e finanziari prenderà il sopravvento su quelli tradizionali, rendendo impossibile l’inflazione a lungo termine da parte delle banche e le istituzioni finanziarie.
Va però sottolineato come il divieto alle banche di intrattenere rapporti con aziende operanti nel settore cripto, ordinato dal RBI, entrato in vigore nel primo trimestre del 2018, abbia praticamente paralizzato il settore, costringendo diversi exchange operanti nel paese ad interrompere bruscamente la loro attività.  

I vantaggi della regolamentazione

Tra i principali operatori colpiti dal provvedimento Koinex, CryptoKart, ZebPay mentre tra i pochi ancora in attività va ricordato WazirX. Proprio il suo CEO, Nischal Shetty, grande sostenitore della regolamentazione ha elencato i vantaggi che potrebbero derivarne, in una prospettiva economica:

  1. afflusso di investimenti esteri in capitale di rischio nelle startup indiane;
  2. aumento dei posti di lavoro;
  3. possibilità di raccogliere fondi globali a vantaggio delle stesse startup;
  4. rimesse più veloci e convenienti per 300 milioni di lavoratori attualmente fuori dai confini nazionali

Lo stesso Shetty ha poi sottolineato come la tecnologia sia fondamentale per l’India e un bando verso le monete virtuali darebbero un pessimo segnale al resto del mondo, attestando come il Paese non costituisca un ambiente ideale in tal senso, e ai cervelli presenti al suo interno, ai quali non resterebbe che emigrare per sfruttare le competenze acquisite.