La giravolta di Jamie Dimon

La giravolta di Jamie Dimon - Jamie Dimon BTC

Le criptovalute non sono una minaccia per il sistema bancario. In effetti è una tesi accettata ormai da molti protagonisti della finanza internazionale, i quali da tempo indicano nelle divise digitali una opportunità e non un problema. Se però a dirlo è Jamie Dimon, un’affermazione simile non può che provocare un notevole stupore, considerato come il CEO di JPMorgan Chase sino a circa un anno fa non avesse eccessive remore ad indicare il Bitcoin e gli asset digitali in genere alla stregua di una truffa. Sino ad affermare con grande risolutezza la sua volontà di licenziare senza pensarci due volte i trader della banca da lui diretta sorpresi a trafficare con le criptovalute.

L’intervista a Yahoo Finance

Quella che da molti è stata indicata come una vera e propria giravolta, è avvenuta nel corso di una intervista rilasciata da Dimon a Yahoo Finance, nel corso della quale il numero uno di JPMorgan ha affermato che il sistema funziona alla perfezione, tanto che ogni singola transazione in cui è protagonista la banca avviene nel pieno rispetto delle procedure Know Your Customer e antiriciclaggio. Sino a concludere che nonostante non rappresentino una effettiva minaccia per il core business bancario, le divise virtuali sono in grado di dare vita ad una notevole concorrenza in alcuni determinati settori.
Sembrano insomma passati secoli da quando Dimon bollava con parole di fuoco il Bitcoin, tanto da spingere molti a indicare nel varo di JPM Coin, la criptovaluta lanciata da JPMorgan Chase il vero motivo di questo nuovo orientamento.

L’attacco di Tim Draper

La giravolta di Dimon non poteva passare certo inosservata. A capeggiare la lista di coloro che ora non sembrano voler perdere l’occasione di togliersi i sassolini dalle scarpe è Tim Draper, fondatore di Draper Associates e da tempo sostenitore dell’economia digitale. Durante un’intervista rilasciata a Wendy O nel mese di aprile, Draper ha infatti attaccato in maniera pesante Dimon, affermando di vederlo in una fase molto complicata, quella che solitamente prelude ad un vero e proprio ribaltamento delle proprie convinzioni. In questo caso l’esito del processo porterebbe dalla negazione alla completa accettazione di quell’universo degli asset digitali che proprio il CEO di JPMorgan Chase aveva attaccato senza mezzi termini. Salvo poi scoprire a distanza di pochi mesi dalle parole del 2018 che la banca non si era fatta eccessivi scrupoli nell’investire, anche se non direttamente, in BTC per conto dei suoi clienti.

Le parole di David Salomon

Se la querelle tra Dimon e Draper sembra da ricondurre alle frizioni esistenti da tempo tra i due, va infine ricordato come anche David Salomon, CEO di Goldman Sachs, abbia dal canto suo ricordato come ormai  i sistemi di pagamento globali si stiano spostando in direzione delle stablecoin, ovvero delle divise digitali ancorate a monete fiat proprio per impedire le fluttuazioni tipiche di BTC e Altcoin. Un orientamento che del resto poteva essere facilmente prevedibile, proprio in considerazione delle notevoli potenzialità che le cryptocurrency sembrano garantire dal punto di vista della velocità e della sicurezza delle transazioni.