Potrebbe essere Bitcoin ad avvantaggiarsi dell’ostilità verso Libra?

Potrebbe essere Bitcoin ad avvantaggiarsi dell’ostilità verso Libra? - Warren Davidson

Come è ormai noto, l’arrivo di Libra non è stato preso molto bene dalla politica statunitense. Basterebbe ricordare in tal senso la richiesta da parte del Congresso di posticipare il suo esordio o le continue richieste di chiarimenti, per capire come per la divisa virtuale di Facebook il cammino sia tutt’altro che spianato.
Quello che in pochi potevano prevedere, però, almeno qualche mese fa, è che a giovarsi del vero e proprio fuoco di sbarramento levatosi contro le smodate ambizioni di Libra, espresse del resto nel suo White Paper, potrebbe essere infine quel Bitcoin a lungo osteggiato da settori della finanza tradizionale e dello stesso mondo politico per le sue pretese di democratizzazione di un settore visto come il regno assoluto del monopolio dai teorici della decentralizzazione.

Le dichiarazioni di Warren Davidson

Nelle ultime ore hanno sollevato una certa sorpresa le dichiarazioni rilasciate da Warren Davidson, membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato dell’Ohio. L’uomo politico repubblicano, che ha sostituito Joe Boehner nel 2015, ha infatti affermato che sarebbe stato molto meglio aggiungere Bitcoin (BTC) al wallet Calibra di Facebook che creare una valuta nativa come Libra
Lo stesso Davidson, in una intervista rilasciata per il podcast Noded Bitcoin, ha poi affermato che la presentazione di Libra è andata in pratica a cristallizzare tutti quei problemi che del resto esistono già attualmente sul social network di Mark Zuckerberg.

Una disputa che ha poco senso

In pratica Davidson afferma che i problemi sollevati da Libra sono più che altro inerenti al modo in cui si è mosso Facebook negli ultimi anni. Il riferimento è naturalmente ad una serie di pratiche opache relative al trattamento dei dati e al chiaro tentativo di indirizzare l’opinione pubblica su determinate tematiche. Atteggiamenti culminati nello scandalo Cambridge Analytica e che sono del resto stati ripetutamente stigmatizzati dal mondo politico a stelle e strisce e non solo.

Perché potrebbe essere BTC a trarre vantaggio dalla crociata contro Libra?

Quanto detto dal deputato repubblicano è corretto e, infine, abbastanza banale. Il fastidio mostrato verso Libra sembra in effetti essere la diretta conseguenza di una serie di mosse improvvide, che hanno trasformato agli occhi dell’opinione pubblica Facebook in una sorta di mostro dalle mille teste, in grado perciò di attentare allo Status Quo.
Una impostazione che potrebbe andare a tutto vantaggio di Bitcoin. La creazione attribuita a Satoshi Nakamoto, infatti, si è caratterizzata semmai per il suo afflato libertario e come strumento in grado di andare a toccare i santuari della grande finanza. Il fatto che sia decentralizzato, ovvero non sottoposto al controllo di una banca centrale, sembra farne una vera e propria arma contro i troppi monopoli operanti in settori vitali come quello bancario. Spingendo non solo una miriade di utenti a guardare con attenzione alle sue potenzialità nell’ambito dei pagamenti online, ma anche in termini di inclusione. Considerato come attualmente miliardi di persone in ogni parte del globo siano impossibilitate a gestire i propri soldi con strumenti come un conto corrente o una carta di credito, si può facilmente capire perché una parte della politica guardi ad esso come il vero antagonista di Libra.