Libra è destinata a rappresentare notevole argomento di discussione anche nel corso dei prossimi mesi. Il prossimo avvento della stablecoin di Facebook, infatti, sta causando non pochi timori presso un vasto numero di istituzioni politiche e monetarie, soprattutto dopo le notevoli ambizioni palesate dal White Paper della criptovaluta di Menlo Park. E’ del resto lo stesso Mark Zuckerberg a confermare come Libra si proponga di raggiungere gli oltre 1,7 miliardi di persone di ogni parte del globo in questo momento unbanked, ovvero impossibilitate ad utilizzare normali strumenti finanziari come un conto corrente.
Nelle ultime ore, ai tanti pareri espressi in precedenza si sono aggiunte altre voci, le quali hanno provveduto a rendere nota la loro perplessità in relazione a quanto sta accadendo. Andiamo a vedere più nel dettaglio.
Francia e Italia per una volta sulla stessa barricata
Nel corso degli ultimi mesi Italia e Francia si sono spesso trovate a duellare, soprattutto sul tema dei migranti. Nei confronti di Libra, però, i due Paesi sembrano essere finalmente riusciti a trovare una convergenza nella decisa opposizione alla divisa virtuale di Facebook.
Il primo a mostrare notevoli perplessità, se non aperta contrarietà, è stato il Ministro delle Finanze di Parigi, Bruno Le Maire, secondo il quale Libra non può aspirare a diventare una moneta sovrana. Per poi aggiungere che prima di darle il sospirato pass occorre prendere in considerazione con molta attenzione tutti i rischi che sono legati alla possibilità che essa possa trasformarsi in uno strumento per l’economia criminale. Il richiamo è proprio a quel riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo internazionale che pure erano stati evocati dal finanziere Davide Serra anche a proposito di Bitcoin.
A sostegno di Le Maire è poi arrivato il Ministro dell’Economia e delle Finanze del governo italiano, Giovanni Tria, il quale ha peraltro assicurato che proprio in considerazione delle delicate tematiche che sono poste dall’avvento di Libra sarà necessario mettere in campo un’azione in grado di spazzare via le nubi. Posizioni che sono state espresse a margine del G7 finanziario in corso a Chantilly e che quindi vanno prese molto seriamente da Menlo Park.
L’allarme del FMI
Infine occorre registrare la posizione assunta dal Fondo Monetario Internazionale per bocca del suo chief economist Gita Gopinath, nel corso di un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Reuters. Tra le dichiarazioni rilasciate va ricordato soprattutto l’accento posto sulla necessità di adottare tutte le opportune misure regolamentari che possono contribuire a sgonfiare le grandi preoccupazioni destate da Libra. In particolare l’economista statunitense di origini indiane, prima donna in assoluto a ricoprire la carica di chief economist nel FMI, ha esortato i legislatori ad intervenire per tempo, ovvero prima che la nuova criptovaluta di Facebook faccia il suo esordio, eliminando in tal modo il terreno per eventuali problemi che potrebbero poi rivelarsi molto seri. Tra di essi ha menzionato le possibili implicazioni sulla privacy dei dati, la protezione dei consumatori e la “backdoor dollarization”, aspetti che dovrebbero essere valutati con grande scrupolo, prima di dare il via a Libra.