Secondo lo Stato del Nevada gli ATM Bitcoin devono avere regolare licenza per poter operare

Secondo lo Stato del Nevada gli ATM Bitcoin devono avere regolare licenza per poter operare - bitcoinatm

Le autorità del Nevada hanno annunciato ufficialmente che per poter operare in maniera legale, gli ATM, ovvero i bancomat di Bitcoin e altre monete virtuali, devono munirsi di una regolare licenza rilasciata dallo Stato. Un annuncio che sembra aprire un nuovo fronte nella guerriglia tra politica e monete virtuali, in quanto fedele alla linea in base alla quale le attività di carattere finanziario, tradizionali o basate sulle nuove tecnologie, devono comunque essere sottoposte ad un principio di centralizzazione, ovvero di sottomissione all’autorità statale. Una linea da sempre indigesta al composito fronte che si muove in appoggio al principio di democratizzazione della finanza che è il nucleo centrale su cui si basano gli asset digitali.

Gli operatori ATM devono conformarsi alle norme già esistenti

Il 28 agosto, il portale Nevada Current ha pubblicato una dichiarazione rilasciata dal Financial Institutions Division of the Department of Business and Industry (NFID), ovvero l’autorità cui è demandato il compito di regolamentare le attività di carattere finanziario che avvengono all’interno dello Stato, in base alla quale gli operatori ATM devono conformarsi alle norme esistenti. Norme le quali affermano che qualsiasi entità che faciliti la trasmissione o detenzione di valuta legale o digitale, indipendentemente dalla sua natura, deve comunque contattare l’NFID al fine di richiedere una licenza per poter operare. Senza la quale, naturalmente, si pone ai margini della legge.

I riferimenti normativi

La dichiarazione rilasciata dal Financial Institutions Division of the Department of Business and Industry fa espressamente riferimento a una sessione legislativa tenutasi all’inizio del 2019, nel corso della quale è stata rigettata la richiesta di una modifica delle regole di licenza che interesserebbe i proprietari di sportelli automatici.
In particolare, la NFID ha spiegato che nel corso degli ultimi mesi sono state molte le aziende e le persone interessate ad aprire una attività di questo genere all’interno dei confini statali che hanno consultato l’organismo. Ricevendo come risposta sempre la stessa: alla luce delle leggi esistenti è necessaria una licenza per poterlo fare, come avviene per tutte le attività di carattere finanziario che hanno luogo nel Nevada.

Continuano a proliferare gli ATM Bitcoin negli Stati Uniti

Come si può facilmente dedurre dal comunicato emesso dalla NFID, sono quindi molti coloro che intendono sfruttare l’onda lunga generata dal Bitcoin, in questo caso impiantando i bancomat che ne permettono il prelievo. Secondo CoinATMRadar, in Nevada sono attualmente presenti 110 bancomat in cui è possibile prelevare Bitcoin e altre monete virtuali. Una cifra che può essere considerata la classica punta dell’iceberg, considerato come gli Stati Uniti possano vantare un numero di macchine superiore a quella di qualsiasi altro paese del globo, ovvero quasi 3.500, su un totale globale attestato a quota 5.500. Una crescita resa ancora più significativa dal fatto che le richieste di poter aprire un ATM siano frenate dal fatto che molti possibili utilizzatori trovano eccessive le commissioni associate al loro utilizzo, se confrontate con le alternative online, preferendo quindi ripiegare sulle seconde.
Va infine ricordato che da più parti si associano gli ATM per i BTC al riciclaggio di denaro, tanto da spingere una parte del mondo politico a chiedere di sopprimere del tutto gli sportelli automatici.