Alcuni focolai di crisi potrebbero rafforzare in maniera significativa il settore delle criptovalute

Alcuni focolai di crisi potrebbero rafforzare in maniera significativa il settore delle criptovalute - Cryptocurrency

Se l’ipotesi di una Hard Brexit sembra essere stata scongiurata dal Parlamento britannico, che ha votato una risoluzione contraria all’uscita del Regno Unito dall’UE senza un accordo tra le parti, ci sono attualmente alcuni focolai di crisi che potrebbero rafforzare in maniera sensibile il settore delle criptovalute, facendo schizzare in alto non soltanto il prezzo del Bitcoin, ma anche delle principali Altcoin. Andiamo quindi a vedere quali siano le crisi geopolitiche che preoccupano maggiormente gli analisti.

La guerra dei dazi tra USA e Cina

Il primo di questi focolai di crisi è quello relativo alla guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina. Una guerra voluta da Donald Trump che però sta riversando effetti notevoli sul yuan, sottoposto ad una forte svalutazione nelle settimane passate. Secondo gli osservatori esterni sarebbe stato lo stesso governo cinese a optare per questa mossa, in modo da andare a neutralizzare i dazi elevati da Washington e sostenere le esportazioni. Considerato come la risoluzione della crisi sembri lontana, si tratta di una buona notizia per BTC, indicato ormai da molti alla stregua di un bene rifugio e acquistato da molti cinesi proprio per rimediare alla svalutazione della moneta sovrana.

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea

Gli Stati Uniti sembrano peraltro intenzionati a giocare a tutto campo. A dimostrare l’intenzione è la minaccia di elevare dazi anche contro una serie di prodotti provenienti dall’Unione Europea. A spingere in tal senso è stata una recente sentenza del WTO (World Trade Organization) che ha dato ragione agli USA sulla questione degli aiuti europei alla società Airbus. Le sanzioni sono state quantificate tra i 5 e gli 8 miliardi di dollari da fonti interne all’organizzazione. Anche questa rappresenta una notizia in grado di spingere molti investitori verso le divise digitali più forti, in modo da mettere in sicurezza i propri risparmi.

L’Argentina verso il default

Altro teatro che minaccia la stabilità economica globale è poi rappresentato dall’Argentina. Il Paese attualmente guidato da Mauricio Macrì è praticamente in default tecnico, dopo aver dichiarato di non poter pagare i titoli di stato a breve corso. Il peso sta praticamente franando e molti argentini si stanno convertendo al Bitcoin, partecipando quindi al processo di rafforzamento della sua quotazione. Va considerato peraltro che la situazione del Paese non dovrebbe migliorare nei prossimi mesi, a causa dell’ormai conclamato fallimento delle politiche neo-liberiste imposte dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), per la concessione di prestiti al governo bairense. A preoccupare è anche l’imminenza delle elezioni presidenziali, cui Macrì si accosta alla sorta di un agnello sacrificale, alla luce dei risultati di quelle generali in cui il fronte degli oppositori di sinistra, guidati da Cristina Kirchner, ha quasi conseguito la maggioranza assoluta, staccando di ben 13 punti percentuali lo schieramento che invece sosteneva il presidente uscente. Un risultato che secondo gli osservatori è un eloquente viatico per la defenestrazione dell’amministrazione uscente. Anche in questo caso la crisi politica ed economica sembra in grado di soffiare sulle vele di Bitcoin e Altcoin, per la gioia degli investitori.