Corrado Passera si dichiara contrario alle criptovalute

Corrado Passera si dichiara contrario alle criptovalute - corrado passsera

E’ ormai abbastanza nota la contrarietà di settori della finanza e dell’economia tradizionale verso le monete virtuali. Una contrarietà che negli ultimi anni è andata scemando, ma che ogni tanto torna ad affacciarsi in maniera abbastanza virulenta. Come dimostrano le dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore da Corrado Passera.

Chi è Corrado Passera

Corrado Passera è molto noto in Italia non soltanto per essere un banchiere e dirigente d’azienda, ma anche per aver ricoperto il ruolo di Ministro dello sviluppo economico e Ministro delle infrastrutture e dei trasporti per il governo guidato da Mario Monti. Una esperienza non proprio esaltante, a dire il vero, come del resto dimostra lo scarsissimo gradimento degli elettori italiani non solo verso il Presidente del Consiglio, ma anche nei confronti di Passera. Questi, infatti, una volta terminato il periodo al governo ha cercato di riciclarsi in politica, fondando un suo movimento che però è rapidamente naufragato.

Che cosa ha detto

Nel corso di una recente intervista rilasciata a Dagospia, Passera ha illustrato i contorni del suo nuovo progetto, Illimity, una banca che indirizza la sua attenzione soprattutto all’economia reale, ovvero a famiglie e piccole imprese.
Intervista nel corso della quale ha anche voluto toccare il tema del fintech e delle criptovalute. Mentre però ha mostrato un certo favore per l’utilizzo della tecnologia nel settore creditizio, per quanto riguarda le monete virtuali non ha esitato a dichiarare tutta la sua contrarietà, con toni che hanno ricordato quelli utilizzati sino a non molto tempo fa da un illustre collega, ovvero quel Jamie Dimon che guida JP Morgan Chase.

La contrarietà a Libra

In particolare, Passera si è dichiarato contrario a Libra, la nuova moneta virtuale di Facebook, affermando che essa potrebbe rappresentare un rischio estremamente serio. La motivazione del suo giudizio risiede nel fatto che il progetto di Mark Zuckerberg realizzerebbe una visione antidemocratica, togliendo alle autorità legittimamente elette il controllo sul denaro e sui suoi flussi. In pratica, secondo Passera, il fine vero di Libra sarebbe la creazione di una specie di Stato sovranazionale dotato di una propria moneta, proprie regole e propri tribunali. Cui potrebbe addirittura affiancare un proprio esercito, forse estremizzando troppo un discorso che del resto è stato affrontato anche dalle istituzioni di molti Paesi, oltre che dall’Unione Europea e dalla BCE.
Allargando poi il discorso alle criptovalute, secondo Passera esse sarebbero, nella migliore delle ipotesi, un imbroglio, nella peggiore un regalo alla criminalità internazionale. Tesi che in questo secondo caso ricordano molto da vicino quelle di un altro finanziere italiano, quel Davide Serra, fondatore di Algebris, da molti ritenuto vicino a Matteo Renzi, tanto da aver preso parte ad una delle edizioni della Leopolda. Tesi cui del resto hanno già risposto autorevoli rappresentanti del mondo accademico, affermando come il Bitcoin e la gran parte delle altre criptovalute che vanno per la maggiore sono in effetti quanto di meno funzionale possa esistere per essere adottate dalla criminalità internazionale, proprio per il fatto che le transazioni sulla blockchain possono essere facilmente ricostruite in ogni dettaglio.